Redazione

Anche per il periodo estivo si sono prolungati i corsi per adulti e bambini di modellazione dell’argilla e ceramica con “La Piccola Accademia” dell’associazione Culturale “Eterogenea” di Mesagne.

Partire da un semplice pezzo di terra per riuscire a realizzare con le mani un oggetto, un manufatto, ha un fascino del tutto particolare. Prendere un pezzo di argilla, toccarlo, entrare in contatto con la materia, modellarlo seguendo il proprio istinto e il proprio gusto sino a farlo diventare qualcosa di unico grazie all’acquisizione di abilità tecniche.  TERRACOTTA.jpg

L’argilla richiama al gioco e l’esperienza tattile che si ottiene attraverso la modellazione di questa materia, avvia uno stato di profonda concentrazione e di analisi intensa che favoriscono il dialogo interiore, molto simile alla meditazione.

Sono questi gli aspetti dell’argilla che rappresentano un efficace strumento per manifestare le nostre emozioni più profonde e che testimoniano l’apprezzabile gradimento di questi corsi da parte degli allievi, dai più piccoli ai più grandi.

Da lunedì 5 settembre 2022, riprendono i sei corsi previsti da “La Piccola Accademia”:  disegno e tecniche pittoriche per l’apprendimento delle tecniche a matita, matite colorate, carboncino, gessetti, olio, acrilico, china e acquerello, pittura classica e materica;  mosaico creativo per chi desidera perfezionarsi in quest’arte, realizzando creazioni classiche o personali su oggetti di arredo e design con materiali come il vetro, marmo, ceramica, sassi e materiali di recupero; modellazione dell’argilla che prevede la realizzazione  di copie dal vero, bassorilievi, tuttotondo, stampi in gesso per le riproduzioni; ceramica artistica per la realizzazione di oggetti in terracotta e maiolica; primi passi nell’arte, un laboratorio pensato allo scopo di stimolare la fantasia, la creatività e l’autostima del fanciullo, avvicinandolo alle arti espressive e figurative attraverso il gioco; un corso d’arte presepiale che fornisce ai partecipanti la conoscenza delle regole fondamentali dell’arte presepiale, prevedendo anche momenti tematici e approfondimenti studiati appositamente per le esigenze degli allievi che potranno così realizzare manufatti personalizzati nel rispetto della tradizione popolare.

I corsi sono pensati per rispondere alle esigenze degli allievi e sono strutturati in un percorso didattico progressivo distinto in corsi brevi e corsi annuali, individuali e di gruppo, con la guida di docenti in possesso di diploma dell’Accademia di Belle Arti e abilitazione all’insegnamento che riescono a creare un ambiente rilassato di ascolto e partecipazione.   Galleria_dArte_Contemporanea_Le_Ali_di_Mirna.jpg

Le iscrizioni sono sempre aperte, consentendo in questo modo l’inserimento per tutto l’anno, con soluzioni personalizzate che vadano incontro alle esigenze di ciascun allievo.

 Per informazioni : Galleria d’Arte Contemporanea“Le Ali di Mirna”/ Associazione Culturale “Eterogenea”  - via  Ruggiero Normanno,22/24 - 72023 Mesagne (Br)

Tel. 0831 1625458 - 347 0080778 -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, OLTRE 440MILA FAMIGLIE PUGLIESI A RISCHIO ALIMENTARE IN AUTUNNO STANGATA DA 564 EURO A FAMIGLIA DAI CAMPI ALLE TAVOLE. 
Con i rincari d’autunno sono a rischio alimentare oltre 440mila famiglie che in Puglia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari. E’ quanto emerge dalle analisi di Coldiretti Puglia sull’autunno caldo a tavola fra la corsa dei prezzi e i nuovi poveri, in occasione del Meeting di Rimini presso lo spazio Coldiretti nell’area internazionale del Padiglione C3 – Ministero degli esteri.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, oltre 564 euro in più a famiglia solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, mentre è già raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa in Puglia, secondo i dati Istat per cui su scala regionale in Puglia l’indice di povertà relativo è passato in 1 anno dal 18,1% al 27,5%, anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi con l’aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi alimentari che hanno aiutato tra gli altri bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), anziani, senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni) e disabili. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

L’esplosione del costo dell’energia – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui la siccità ha devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e ben oltre 1/3 del totale nazionale delle imprese agricole (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

E’ strategico – sostiene Coldiretti – colmare il deficit alimentare dell’Italia che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. Una situazione determinata soprattutto dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati.

Un obiettivo importante anche  per combattere – continua Coldiretti – la minaccia della speculazione mondiale sul cibo con l’avanzata delle multinazionali degli alimenti sintetici a partire dalla carne Frankenstein creata in laboratorio presentata da abili strategie di marketing come soluzione per sfamare una popolazione mondiale in crescita, nascondendo, dietro le bugie sulla sostenibilità di queste produzioni, i colossali interessi commerciali e speculativi che minacciano la tradizionale italiana a tavola e la sovranità alimentare nazionale.

Per questo Coldiretti ha presentato a tutte le forze politiche un piano in cinque punti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole, investire per ridurre la dipendenza alimentare dall’estero e assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo, quando è determinante non perdere 35 miliardi di fondi europei per l’agricoltura italiana nei prossimi cinque anni ma anche la necessità di attuare al più presto le misure previste dal Pnrr.

Secondo Coldiretti oltre alla scelta strategica di istituire il Ministero dell’agroalimentare è necessario affermare in Europa un netto no al cibo sintetico, al Nutriscore e all’accordo Mercosur che rischia di aprire le porte a prodotti che utilizzano più di 200 pesticidi non autorizzati da noi e ad aumentare la deforestazione e l’inquinamento, mettendo in ginocchio le imprese agricole europee. Mentre – secondo Coldiretti – è fondamentale dire un forte sì all’origine in etichetta per tutti gli alimenti, alla ricerca su nbt in campo aperto, alla sostenibilità con bioeconomia circolare, biocarburanti, biogas e digestato.

Ma serve accelerare anche sul bando del fotovoltaico, che apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine senza consumo di suolo, contribuendo alla transizione green e riducendo la dipendenza energetica del Paese, conclude Coldiretti nel sottolineare che allo stesso modo, il bando sulla logistica è fondamentale per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo, superando il gap che ci separa dagli altri Paesi europei, Spagna in testa.

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Il Comune di Latiano presente nelle graduatorie PNRR PA Digitale. Con la pubblicazione avvenuta in data odierna dell'ultima graduatoria definitiva attesa in tema di risorse PNRR PA Digitale, si tirano le somme dei finanziamenti ricevuti dal Comune di Latiano in questo ambito, per un importo totale di € 298.340,00 così ripartiti:

- € 119.200,00_ INVESTIMENTO 1.2 “ABILITAZIONE AL CLOUD PER LE PA LOCALI”                                                                                                  
destinati all'implementazione di un piano di migrazione al Cloud compensivo delle attività di assestment, pianificazione della migrazione, esecuzione e completamento della migrazione, nonchè formazione, delle basi dati e delle applicazioni e servizi dell'amministrazione; oggetto della migrazionme saranno tutti i servizi erogati dall'Ente il cui livello di efficienza si ritiene possa essere ottimizzato attraverso la migrazione  verso piattaforme Cloud qualificate;
- € 6.856,00_ INVESTIMENTO 1.4 “ADOZIONE PIATTAFORMA PAGOPA”
per completamento adozione piattaforma pagoPA: obiettivo la migrazione e l'attivazione dei servizi di incasso sulla Piattaforma pagoPA.
- € 17.150,00 _ INVESTIMENTO 1.4 “ADOZIONE APP IO”
investimento finalizzato all'implementazione della già nota Applicazione IO, nata allo scopo di integrare tutti i servizi pubblici in modo da rendere piu' semplice e veloce la fruibilita' degli stessi da parte dei cittadini, con servizi, ad esempio:
di messaggistica individuale per codice fiscale e di natura informativa, veicolare di promemoria, scadenze e avvisi di pagamento;
punti di accesso a servizi già digitalizzati presso i canali gestiti dall'Ente a cui l'utente IO puo' accedere senza inserire nuovamente le sue credenziali;
tecnologie abilitanti che permettono un'interattività bidirezionale.
- € 155.134,00_ INVESTIMENTO MISURA 1.4.1 “ESPERIENZA DEL CITTADINO      NEI SERVIZI PUBBLICI”
investimento finalizzato al miglioramento del sito comunale con l'obiettivo di mettere a disposizione del cittadino una interfaccia coerente, fruibile e accessibile in modo che gli stessi possano ricevere le medesime e piu' recenti informazioni rispetto all'amministrazione locale, ai servizi che essa eroga al cittadino, alle notizie  e ai documenti pubblici dell'amministrazione stessa; scopo di tale misura risulta anche il miglioramento dei servizi digitali per il cittadino fruibili on line, cioè attraverso l'insieme di interfacce digitali, flussi e processi, tipicamente a seguito di un login identificativo, il cui scopo è che il cittadino richieda e si veda erogata una prestazione da parte dell'amministrazione, o effettui un adempimento verso l'amministrazione.
La presenza del nostro Comune in tutte le graduatorie PNRR Digitali alle quali l'Amministrazione comunale lo ha inteso candidare, non puo' che essere accolto favorevolmente, ci si augura, da parte della cittadinanza tutta in quanto, ad onor del vero, frutto del Lavoro di un Ufficio pubblico, laborioso ed attento ed alla volontà politica di una Amministrazione che, sebbene nata da una sorta di “compromesso o  esperimento politico”, sta cercando, nelle giornaliere difficoltà e impedimenti esterni, di rispondere alle legittime aspettative della comunità latianese.
E' per questo che ringrazio il prezioso lavoro della RTD del Comune di Latiano Dott.ssa Vita Maria Pepe e il Sindaco Avv.to Cosimo Maiorano per la collaborazione.
 
Dott.ssa Spinelli Maria
Assessore all'Innovazione Tecnologica

Piazza Vittorio Emanuele II, "spazio pedonale, con tanto verde, da vivere in ogni momento della giornata”. Presentati  i risultati del concorso di progettazione che porterà alla riqualificazione dell’area

E’ il momento di predisporre ogni condizione per candidare a possibili finanziamenti l’intervento di riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II. Con questo spirito, nei giorni corsi, si è concluso il primo step di un percorso che ha come tassello finale una priorità ambiziosa quanto necessaria: la valorizzazione di uno dei luoghi aperti di maggiore importanza per la vita pubblica di Mesagne. E che da oltre un secolo rappresenta anche un aspetto mai risolto nel disegno dello spazio urbano cittadino. Il concorso di progettazione, indetto dall’Amministrazione comunale a febbraio, ha determinato l’individuazione -  da parte di una commissione tecnica - della proposta ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi indicati nel bando. All’incontro -  che si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi in Piazza "Porta Grande", come i mesagnesi e i frequentatori chiamano lo spazio intitolato all’ultimo re di Sardegna che fu primo re d'Italia - sono intervenuti il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli; il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Giuseppe Semeraro; i tecnici comunali, gli ingegneri Rosa Bianca Morleo e Claudio Perrucci.piazza_vittorio_emanule_presentazione_progetto_di_rigenerazione_22_agosto_2022_1.jpg

Il primo cittadino ha sottolineato l’elevato valore storico e simbolico della Piazza, un elemento che ha costituito anche il punto di partenza per la rigenerazione che si andrà a garantire attraverso il coinvolgimento degli attori sociali, economici e culturali della Città. “Piazza Porta Grande è nella percezione comune uno spazio che si lega al lavoro e all’incontro tra lavoratori, ma rappresenta anche un luogo di socialità in cui la funzione produttiva si associa con assoluta naturalezza al ritrovarsi”, ha spiegato il primo cittadino, richiamando l’immagine di un contesto che per decenni è stato anche icona di un’economia agricola fiorente. Due i simboli che reggono l’impianto ideale di riqualificazione dell’area: il lavoro e la legalità. Un’attenzione di prim’ordine è riservata al potenziamento del cosiddetto sistema di “mobilità dolce”, che si inserisce in una visione d’insieme che è espressione di uno spazio “permeabile” – per percezione e qualità dei materiali -, luminoso e rispettoso delle preesistenze storiche.piazza_vittorio_emanule_presentazione_progetto_di_rigenerazione_22_agosto_2022_2.jpg

“La ristrutturazione recepisce un modello di rigenerazione urbana che investirà l’intera città: la proposta di intervento tiene conto di un aspetto che è fondamentale, vale a dire il rapporto tra il centro storico, la monumentale porta d’ingresso e la Piazza stessa, prospettando un’equilibrata relazione funzionale tra porzioni urbane distinte ma comunicanti”, ha dichiarato il vicesindaco, Giuseppe Semeraro. “L’intervento integrato di riqualificazione seguirà semplici ma importanti principi, in grado di determinare un cambiamento rilevante, che porterà alla configurazione di due spazi complementari, il giardino e la piazza di ritrovo, collegati tra loro dalla continuità del suolo pubblico pedonale”, ha aggiunto l’assessore Roberto D’Ancona.“La novità della trasformazione che puntiamo a ottenere è nell’uso quotidiano, direi assiduo, al quale si intende destinare l’importante spazio pubblico, che sarà area verde in cui sostare, piazza in cui trascorrere del tempo a chiacchierare, leggere un giornale o bere qualcosa, in cui darsi appuntamento per un concerto o un evento serale”, ha concluso il sindaco Matarrelli.

Si procede spediti, l’occasione per finanziare l’idea di intervento potrebbe essere imminente. E non si può rischiare di perderla.

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Giovedì 25 agosto alle ore 21.00 parte con un grande live, con ingresso gratuito, la programmazione di Retroscena a Ceglie Messapica con il concerto di Orchestra Mancina. La band pugliese darà il via ad una serie di incontri di musica e spettacoli dal vivo che animeranno le serate dello spazio rigenerato dall’Associazione Casarmonica con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica. Retroscena è un luogo immaginato e realizzato da Casarmonica per la formazione e l’aggregazione giovanile attraverso il gioco, le arti e i mestieri dello spettacolo.

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Rigassificatori FRSU e depositi costieri GNL: la campagna elettorale delle idiozie tanto al chilo. 

 La campagna elettorale per le prossime elezioni politiche entra nel vivo, anche alle nostre latitudini, e c’è chi promette mari, monti e lune nel pozzo. 

Soprattutto quando uno dei temi caldi della campagna elettorale è la sicurezza energetica del nostro Paese. 

Molti partiti del panorama elettorale che si candidano a governare l’Italia, da destra a sinistra e passando per il centro, sostengono che per la sicurezza energetica nazionale e per smarcarsi dalle forniture di gas russo il nostro Paese ha bisogno di dotarsi di ulteriori infrastrutture di trasporto del gas e di una serie di rigassificatori che potrebbero essere funzionali all’approvvigionamento diversificato di gas da altri fornitori. 

Se non fosse che ne stiamo parlando ora, in questo momento storico preciso e particolare, l’idea di diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento poteva anche reggere ma bisognava parlarne almeno una trentina di anni fa quando tutto il contesto energetico era altro, anche a livello mondiale. 

Ma sia all’Italia che all’Europa e ovviamente al resto del mondo, in tutti questi ultimi anni da quando in tutto il pianeta si discute dei cambiamenti climatici le cui conclamate cause sono da addebitare alle azioni dell’uomo, è mancata la pianificazione che doveva vedere la progressiva riduzione delle fonti fossili per fare spazio alle nuove tecnologie applicate alle c.d. energie rinnovabili. 

Lo stesso organismo dell’ONU, l’IPCC, (organismo intergovernativo e interdisciplinare per la valutazione dei cambiamenti climatici composto da migliaia di scienziati e ricercatori di tutto il mondo) da qualche anno a questa parte sta ammonendo i governanti del pianeta per non aver attuato adeguate misure di contrasto ai cambiamenti climatici. 

Secondo le conclusioni dell’IPCC il principale responsabile degli elementi climalteranti è proprio il gas metano, non tanto quello combusto che comunque già ha un impatto significativo sul clima ma quanto il gas metano incombusto che finisce direttamente in atmosfera. 

Nel frattempo, la UE decide di impegnarsi a ridurre le emissioni climalteranti del 55% entro il 2030 per andare ad emissioni a zero entro il 2050 per cui ogni Stato membro dovrà adottare, in linea con i principi UE, una politica di abbandono progressivo delle fonti fossili per incentivare programmi di risparmio energetico e favorire la diffusione delle fonti rinnovabili. 

Con il conflitto tra Russia e Ucraina ha dilagato la paura di rimanere senza gas russo per effetto delle sanzioni alla stessa Russia per cui in Italia, già dipendente dal gas russo del 40%, è scattata la corsa a chi le sparava più grosse per trovare le soluzioni che potessero garantire la stessa quantità di gas da altri fornitori. 

Il nostro “democratico” parlamento non ha esitato un solo istante per dare il mandato al Governo di trovare altri fornitori, non importa se da altri dittatori sanguinari. 

Infatti, dove è andato il nostro Governo ad elemosinare il gas?  

Da altri dittatori ovviamente; l’esempio lampante è dell’Azerbaijan del Presidente Aliyev che in quanto a democrazia non brilla di luce propria essendo l’Azerbaijan ai primi posti della black list di Amnesty International per la violazione dei diritti umani. 

Dall'Azerbaijan arriva il gas di TAP, il famoso e tanto discusso gasdotto inutile e imposto che non è stato capace di sopperire al gas russo visto che chi lo ha fortemente caldeggiato lo ha propagandato come opera in chiave antirussa. 

Per cui il TAP era già inutile sul nascere e lo è ancor di più con il conflitto russo-ucraino col paradosso che, poco prima dello scoppio del conflitto, la Lukoil, la più grande compagnia petrolifera privata russa, ha aumentato le proprie quote delle azioni del Consorzio Socar che gestisce i giacimenti di Shah Deniz dai quali si estrae la miseria di gas che poi viene trasportato tramite il TAP in Italia per il quale il nostro Governo ha chiesto al Governo azero ulteriori “noccioline” perché, evidentemente, le noccioline che ci porta il TAP non bastano. 

E sempre nel frattempo la UE, valutando la situazione creatasi per via del conflitto, vorrebbe aumentare i margini di sicurezza di approvvigionamento ma verosimilmente, rendendosi conto che forse è meglio andare già da subito verso il programma di abbandono delle fonti fossili, di recente ha emanato un regolamento che chiede agli Stati membri di ridurre i consumi di gas del 15%. 

Dopo aver fatto questa premessa, con la speranza di essere stati sintetici per inquadrare il contesto e per capire la piega del dibattito che si sta sviluppando in queste settimane nella campagna elettorale, passiamo al punto. 

Infatti, per la presunta emergenza gas e per l’impegno da rispettare con la UE, il nostro Governo ha appena sottoscritto l’accordo con la UE per la riduzione dei consumi del gas del 7%.  

E guarda caso i 5 miliardi di mc annui di gas che dovrebbe portare in rete il rigassificatore FSRU che il Governo cocciutamente intende “piazzare” a Piombino, se tutto va bene dalla primavera 2023, corrispondono proprio a quel 7% di riduzione dei consumi firmata qualche giorno fa come impegno dal Governo italiano in sede UE.  

Ma ammesso e mai concesso… questo ulteriore gas trattato dalla FSRU di Piombino comunque non sarà mai pronto prima dell’inverno 2022 con l’aggravante che sarà un gas molto più caro di quello dei vecchi contratti dei gasdotti che l’Italia ha in essere con i suoi fornitori e nel 2023. 

Il rigassificatore di Piombino dovrebbe approvvigionarsi con lo shale gas statunitense e sappiamo tutti di cosa stiamo parlando quando parliamo dello shale gas o almeno si spera. 

E considerando il calo costante dei consumi di gas per deduzione logica allo stato questi rigassificatori e questi depositi costieri sono perfettamente inutili. 

Guardando poi gli ultimi dati MISE sulle import/export di gas, vediamo addirittura un aumento del 400% del gas esportato dal nostro sistema, cioè un surplus di gas: altro che emergenza!  

E considerando gli extra profitti delle società di trasporto e distribuzione del gas dell’ultimo anno, il nuovo impianto di Piombino, come gli altri in progetto, sembrano solo un’ulteriore occasione per SNAM e i distributori di gas per fare extraprofitti. 

Ma ancor più grave è che non c’è nessuna reale emergenza gas tale che possa giustificare la non assoggettabilità a VIA e ad altre misure di valutazione di impatti di questi progetti che già qualcuno, sapientemente e furbescamente, vorrebbe far passare forzando finanche le leggi della fisica. 

Oltre a Piombino ci sono altre città costiere nelle quali si sta discutendo di nuovi rigassificatori FRSU e di depositi costieri di GNL. 

Hanno addirittura pensato di “gassificare” la Sardegna che ad oggi, nel momento in cui stiamo scrivendo, non ha mai conosciuto il gas metano. 

Brindisi è uno di quei luoghi indicato per la realizzazione di un deposito costiero GNL nel porto con aggiunta, alla bisogna di un rigassificatore FRSU. 

Ma Brindisi è Brindisi; tutti ricordano la battaglia vittoriosa contro il rigassificatore della LNG British Gas della metà degli anni 2000. 

Il resto è cronaca giudiziaria. 

E siccome siamo maliziosi, a giusta ragione che non teme di essere smentita, non si può escludere che queste brillanti idee di tappezzare le coste italiane di inutili rigassificatori e di inutili depositi costieri siano corroborate dalle stesse dinamiche e dalle stesse pratiche che abbiamo visto a Brindisi durante la costruzione del rigassificatore della LNG British Gas. 

Dinamiche e pratiche di “accomodamento” che abbiamo sempre visto dietro a tutte le altre grandi opere inutili e imposte, a partire dal TAV della Val Susa che a distanza di oltre 30 anni non si sa se la stanno facendo o se lo stanno ancora cercando. 

E anche in questa campagna elettorale il lupo perde il pelo ma non perde mai il vizio di sparare idiozie. 

 

Brindisi, 22 agosto 2022 

 

Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi 

Il Piano Regolatore Portuale pare in dirittura di arrivo. Al Forum sembra però che la partecipazione della comunità alla redazione del documento sia stata assente.

In premessa si vuole ricordare che il DPSS, alias Documento di Pianificazione Strategia di Sistema (portuale), è stato adottato dal Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale (AdSPMAM)  nel gennaio 2020, utilizzando (unilateralmente e con scarso senso della “leale collaborazione tra Enti”), il “silenzio assenso” del Comune di Brindisi che si espresse con Delibera di Giunta Comunale solo pochi giorni dopo il termine di legge che comprendeva Natale, Capodanno, Covid etc..

Tale adozione fu antecedente al nuovo D.Lgs. 121/2021 (che ha cambiato anche nome al Documento), e quindi con una procedura e con una valenza diverse dalla legislazione vigente, peraltro in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso di alcune Regioni del centro-nord avverso lo stesso decreto legislativo.

Ciò detto  si apprende, che il 28 luglio è stato presentato all’Ordine del Giorno dell’Organismo di Partenariato: “Illustrazione e parere sul  Piano Regolatore Portuale  (PRP ) del porto di Brindisi”, senza alcun dibattito, alcuna co-pianificazione con il Comune (al quale per la stessa legge è delegata la pianificazione delle aree interne al sedime demaniale del Porto, ma già classificate come “Aree di interazione città-Porto” dallo stesso DPSS del 2020), senza alcun coinvolgimento attivo degli Enti, Associazioni e Ordini professionali brindisini.

Inoltre, si apprende che per giorno 22 agosto. l’Amministrazione Comunale di Brindisi, il Consorzio ASI, la Provincia di Brindisi ed altri siano stati “invitati” presso la sede dell’Autorità Portuale (AdSPMAM), alla presentazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP).

Si riporta quanto disposto dall’art 4 comma 2-bis del D. Lgs. 121/2021 che recita: “... il PRP, corredato del rapporto ambientale, …, è adottato dal Comitato di Gestione; ... inviato successivamente per il parere, limitatamente alla coerenza di quanto previsto con riguardo alle aree portuali e retro portuali perimetrali ... al comune e alla regione interessati ...”

Non è chiaro in quale passaggio, normativo e procedurale possa essere collocato tale invito; non sembra essere una conferenza dei servizi, (non prevista) non sembra essere una trasmissione di atti (questa sì prevista per legge). Sarà un atto di cortesia tra Enti? Ma se così fosse questa cortesia non è stata applicata in fase di adozione DPSS (documento di pianificazione strategia di sistema), che pure detta linee fondanti e rilevanti per il successivo Piano Regolatore Portuale.

Non è chiaro, né è dato sapere se il Piano Regolatore Portuale sia stato adottato dal Comitato di Gestione unitamente all’allegato rapporto ambientale, dovuto per legge, attesa la nota assenza del Comune di Brindisi da tale Comitato di Gestione e la scarsa partecipazione a questo atto pianificatorio, poco dibattuto anche sulla stampa locale, del quale non è nota alcuna planimetria, alcuna ipotesi di pianificazione e neanche risultano noti i professionisti incaricati del Piano Regolatore Portuale e del Rapporto Ambientale ad esso collegato.

Tali nomi sono stati chiesti, anche pubblicamente, ma, al contrario di quelli dei professionisti impegnati nel Piano Regolatore Portuale di Manfredonia, che sono stati resi noti dal Presidente stesso, non è stato possibile sinora conoscerli.

Tornando all’argomento Piano Regolatore Portuale di Brindisi ed alla delicatezza del rapporto con l’entità urbana che esso tratta, è da rilevare che non è sufficiente l’invito “ad ascoltare e guardare” quanto elaborato. Ricordiamo il diritto del Comune ad essere coinvolto, come da DL, nei processi che hanno incidenze sulla economia del proprio territorio. E’ doveroso comprendere se l’iter approvativo del PRP, secondo le procedure di cui al DL 121/2021 o difformemente.

E’ da ricordare l’importanza che “la pianificazione delle aree con funzione di interazione porto-città è di competenza del Comune” e come, nel caso della città di Brindisi, queste aree sono numerose, ampie e tutte di rilevanza e strategica per la crescita della città e pertanto meritano una attenta e approfondita ricognizione delle ipotesi di PRP. Per ottenere risultati proficui per la comunità brindisina è doveroso una stretta collaborazione tra Ente Portuale e Comunità in tema di informazioni e coinvolgimento e trasparenza.

Non è superfluo ricordare dell’importanza economica del porto per la economia cittadina, importanza che va oltre le attività strettamente collegate ed ai suoi c.d. stakeolders, la Vitalità di un porto riguarda la comunità cittadina in toto. Il richiamo ad una reale e fattiva collaborazione non è casuale atteso  che, da oltre 20 mesi, il Comune di Brindisi non ha potuto avere il suo rappresentante nel Comitato di Gestione per l’opposizione dell’Autorità che l’ha esercitata attraverso note riservate (quasi che l’azione negli Enti che si occupano del “bene comune” non siano tenuti al rispetto dei principi di trasparenza gestionale).

Qui la discussione andrebbe fatta nel merito delle questioni sollevate (le incompatibilità dei designati comunali) e resa di dominio pubblico: ci chiediamo se le incompatibilità addotte per i rappresentanti del Comune siano state verificate per tutti i componenti del Comitato di Gestione.

Con la presente chiediamo agli enti interessati di rendere pubbliche tali “note” e che tutti i cittadini abbiano conoscenza delle presunte inadeguatezze dei soggetti proposti, non solo dal Comune di Brindisi.

Questa opposizione dell’Autorità Portuale ha di fatto impedito alla Amministrazione Comunale di partecipare alle sedute di discussione di argomenti generali e in particolare alle fasi di adozione di strumenti pianificatori che incidono sia  sui prossimi anni  sulla vita sia sugli interessi legittimi della comunità brindisina.

Brindisi 22 agosto 2022

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

Giorgio Sciarra

Maurizio Portaluri

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Dati del giorno: 22 agosto 2022

872
Nuovi casi
5.815
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 212
Provincia di Bat: 45
Provincia di Brindisi: 93
Provincia di Foggia: 96
Provincia di Lecce: 297
Provincia di Taranto: 86
Residenti fuori regione: 35
Provincia in definizione: 8
32.515
Persone attualmente positive
312
Persone ricoverate in area non critica
17
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.441.481
Casi totali
12.385.267
Test eseguiti
1.400.010
Persone guarite
8.956
Persone decedute

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Il 21 agosto Roberto Potì avrebbe compiuto 75 anni, circondato dalla sua bella famiglia, con i suoi nipoti in prima fila, sempre in perfetto ordine, in un fisico asciutto elegante a dispetto dell’età perché l’attività fisica era e sarebbe stata imprescindibile, autentico brodo primordiale. I suoi ideali sportivi ed etici probabilmente avrebbero avuto la meglio su considerazioni puramente finanziarie e i valori tradizionali, uccisi da egoismi, avrebbero riportato il pallone in una dimensione più umana e più vicina ai tifosi e alla gente comune. La sua attività incomincia nel 1962 con la maglia della sua vita, quella gialloblù del suo Mesagne, e durerà per quasi quarant’anni,  vedendolo protagonista prima come calciatore poi come allenatore e infine come presidente.
Il “risorgimento” del calcio locale,  secondo Roberto,  passava attraverso il miglioramento degli impianti sportivi e la cura dei  settori giovanili. Roberto credeva che fosse necessario soprattutto il movimento di base,  anche negli oratori, perché avere una base allargata di praticanti e appassionati avrebbe promosso una migliore cultura dello sport genuino fatto di regole e disciplina e dato più opportunità a tutti di giocare.
 
Inseguiva un sogno: voleva fare del calcio un posto migliore dove tutti si potessero esprimere.

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Dati del giorno: 21 agosto 2022

1.216
Nuovi casi
8.412
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 297
Provincia di Bat: 42
Provincia di Brindisi: 130
Provincia di Foggia: 126
Provincia di Lecce: 379
Provincia di Taranto: 178
Residenti fuori regione: 60
Provincia in definizione: 4
32.426
Persone attualmente positive
312
Persone ricoverate in area non critica
17
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.440.609
Casi totali
12.379.452
Test eseguiti
1.399.230
Persone guarite
8.953
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 464.791
Provincia di Bat: 125.329
Provincia di Brindisi: 136.086
Provincia di Foggia: 204.373
Provincia di Lecce: 294.281
Provincia di Taranto: 196.134
Residenti fuori regione: 14.737
Provincia in definizione: 4.878

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