Redazione

Il fenomeno degli abbandoni di rifiuti è un atto illegale perpetrato da cittadini disonesti e sporcaccioni paragonabili a veri e propri delinquenti. Il costo sociale e d’immagine dovuto a questi comportamenti inconsulti è purtroppo a carico della comunità brindisina che è costretta, oltretutto, ad addossarsi l’onere economico di simili condotte criminali. Quindi oltre il danno anche la beffa.

Non è accettabile che questi soggetti possano inquinare e deturpare la città indisturbati infischiandosene dei grandi sforzi economici del Comune di Brindisi e organizzativi della società Ecotecnica.

L’impegno importante e visibile profuso negli ultimi mesi, anche grazie alla forza repressiva delle foto trappole, rischia quindi di essere indebolito da un’impennata di abbandoni degli ultimi giorni in diverse zone, anche centrali, della città.

È pacifico che la prevenzione e la repressione sono armi spuntate senza il sostegno di una responsabilità civica dei brindisini finalizzata al rispetto del bene comune; d’altronde non si possono “militarizzare” tutte le vie della città e le campagne limitrofe.

Consideriamo fondamentale quindi un’azione pianificata e puntuale che coinvolga la parte sana della cittadinanza mediante il potenziamento della campagna di sensibilizzazione al conferimento dei rifiuti, a partire dalle scuole.

Al contempo è indispensabile dare priorità assoluta al lavoro e all’azione della task-force tra le forze di polizia locale, istituita per affrontare questo fenomeno, rafforzandola con risorse e strumenti, come l’inasprimento delle sanzioni, e consentire quindi di esercitare le proprie funzioni con le necessarie autorità e autorevolezza anche per stanare gli evasori della Tari.

Pd Brindisi

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CONTROESODO: COLDIRETTI/IXÈ, SPESA VACANZE SALE A +16%; 1/3 SPESI PER TAVOLA SI RIDUCE LA DURATA VIAGGI. La spesa media giornaliera dei turisti in Puglia è più bassa di quella del turista medio che trascorre una vacanza in Italia.

Cresce la spesa per le vacanza degli italiani nell’estate del 2022 con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, anche a causa dell’aumento dell’inflazione per gli effetti della guerra in Ucraina.  E’ quanto emerge dal bilancio tracciato da Coldiretti-Ixe’ in occasione del primo controesodo dell’estate con il bollino rosso sulle strade del rientro.

La spesa media giornaliera dei turisti in Puglia - aggiunge Coldiretti regionale sulla base dei dati Isnart - UnionCamere Puglia - è più bassa di quella del turista medio che trascorre una vacanza in Italia, dato che si spende in media 40 euro al giorno a persona per l'alloggio, contro i 57 euro della spesa media del turista in Italia e 61 euro per le altre spese sostenute nel corso della vacanza, contro i 73 euro della media in Italia.

Circa un terzo del budget di italiani e stranieri è stato destinato per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, secondo Coldiretti/Ixe’. Non a caso il cibo rappresenta addirittura per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza e solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

I 35 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza per almeno qualche giorno nell’estate 2022, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno, hanno speso in media 645 euro per persona. Il 43% dei turisti – sottolinea la Coldiretti – è restato comunque al di sotto dei 500 euro di spesa e un analogo 43% tra i 500 ed i 1000 euro, il 13% tra i 1000 ed i 2000 euro mentre solo un 1% ha superato questo limite.

Agosto è scelto da quasi di due italiani su tre (63%) che hanno deciso di andare in vacanza quest’ estate e si conferma quindi come il mese di gran lunga più gettonato nonostante – sottolinea la Coldiretti – i listini piu’ elevati, gli affollamenti e il traffico. Per la maggioranza degli italiani in viaggio (53%) la durata della vacanza è inferiore alla settimana mentre per quasi un italiano su tre (30%) – sottolinea la Coldiretti – è compresa tra 1 e 2 settimane, ma c’è un fortunatissimo 3% che sta fuori addirittura oltre un mese. La durata media della vacanza è comunque di quasi dieci giorni  (9,8) – rileva Coldiretti – ancora distante dagli oltre 11 giorni del periodo pre-pandemia, anche se in risalita rispetto al biennio precedente segnato dal Covid.

Il 33% dei vacanzieri infatti – sottolinea la Coldiretti – ha consumato pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, l’11% in agriturismi, anche se uno su cinque (il 21%) ha mangiato nelle case di proprietà o in affitto e non manca chi ha scelto paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. In ogni caso – precisa la Coldiretti quasi tre italiani su quattro (74%) in vacanza lontano da casa preferiscono consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo.

Nell’estate 2022 oltre sette italiani su 10 (72%) che sono andati in agriturismo, per trascorrere le proprie vacanze o anche semplicemente per mangiare  insiste Coldiretti Puglia - simbolo di una nuova tendenza verso il turismo green e sostenibile, spinta dalla ricerca di relax nel tempo della guerra e della pandemia.

Molto gettonati secondo Terranostra Campagna Amica i 952 agriturismi presenti in Puglia spinti dalla ricerca di un turismo più sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

Nell’estate 2022 – rivela Coldiretti Puglia - il cibo è stata la voce più importante del budget della vacanza in Italia con un terzo della spesa turistica destinato alla tavola, superando quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di convivialità. Il turismo enogastronomico – spiega Coldiretti - rappresenta un mercato di sbocco privilegiato delle specialità alimentari locali ma anche un volano di sviluppo per i territori.  Dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico e culturale dell’enogastronomia – precisa la Coldiretti regionale – dipendono, infatti, molte delle opportunità di crescita economica ed occupazionale.

Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – continua Coldiretti Puglia – anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy. Il simbolo di questo impegno sono i Sigilli di Campagna Amica 2022, 418 prodotti tipici e razze animali da scoprire durante l’estate grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia dagli agricoltori durante la pandemia.

Un terzo della spesa di turisti italiani e stranieri è destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare in Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia - un patrimonio agroalimentare DOP e IGP che genera un valore di oltre 439 milioni di euro, oltre a 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf veri e propri presìdi della biodiversità.

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Si è conclusa la 21^ edizione del Premio Delfino, manifestazione sportiva di interesse nazionale dedicata ai talenti del territorio pugliese e non, diretta dai maestri Rosanna Tersicci e Franco Carlucci, titolari dell'Arabesque Academy di Carovigno (BR). Quest'anno la kermesse è tornata a San Vito dei Normanni (BR), in piazza Leonardo Leo, lì dove nacque tanti anni fa'. Nel corso della serata ha avuto luogo, anche la finale regionale del concorso di bellezza nazionale Un volto per Fotomodella, che ha eletto due finaliste nazionali: la vincitrice assoluta del Premio Delfino e del Premio alla Moda Un volto per Fotomodella per la Puglia è Angelica Pedaci, 16 anni di Pulsano (TA), studentessa di scienze applicate al liceo Ferraris di Taranto, capelli castani, occhi marroni, gioca a pallavolo, suona il violino, è dedita alla moda, da grande vorrebbe diventare una ostetrica ma oggi gli piacerebbe tanto continuare a sfilare. A lei un secondo titolo nazionale, a pochi giorni da un'altra vittoria come Miss Castellaneta Marina, lo scorso 4 agosto. Seconda classificata, Vanessa Di Dio, 15 anni di Policoro (MT), studentessa al liceo linguistico con l'hobby della palestra e della moda.
Fasciate a vario titolo anche: Selvaggia Lopalco, 15 anni di Pulsano (TA), Serena D' Andria, 16 anni di Taranto, Sandrine Pedron, 16 anni di Martina Franca (TA), Noemi Fiore, 17 anni e Felicia Miraglia, 16 anni, entrambe di Massafra (TA) e Dalila Venneri, 16 anni di Crispiano (TA)
Tanti i momenti di spettacolo che hanno regalato emozioni: la presenza di Samuele Cavallo, noto al grande pubblico per la sua presenza attoriale a "Un posto al sole" che si è esibito in due brani, scelti dal passato recente del Festival di Sanremo, e le cantanti Lory Zippo, Alessia Versienti, Maddalena Pagliara e A. Will che hanno ammaliato il pubblico con le loro voci. Una sorpresa anche per la giovanissima e talentuosa figlia della famiglia Carlucci - Tersicci, Annarita, dotata cantante e ballerina, il defilé "In Bloom" che ha visto protagonista lo stilista martinese, Leonardo Ligorio.
A condurre la serata, Giuseppe Stigliano, titolare della nota agenzia di moda tarantina Jonica Eventi, consulente e co-organizzatore della manifestazione, con una storica modella dell'organizzazione, già vincitrice del Premio Delfino nel 2018, Silvia Miccolis.
Le coreografie di danza sono state curate da Annarita Carlucci, il models training dal maestro Angelito Mastrangelo coadiuvato da Vittorio Casale.
Successo di pubblico, rimasto fino al termine della manifestazione, che conferma quanto una kermesse come il Premio Delfino sia nel cuore dei suoi fans, nonostante i 21 anni di età.

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Prima edizione della Città della Letteratura a Brindisi. Chiara Domeniconi con il suo libro di maggior successo Come un chiodo nella carne, selezionato per Casa Sanremo Writer.

Organizzato da Silvana Carolla, la prima Edizione della Fiera del libro di Brindisi “La città della Letteratura”, si terrà a Palazzo Virgilio Hotel dal 26 al 28 agosto dalle ore 16 alle 22.

Sarà possibile incontrare anche la scrittrice modenese Chiara Domeniconi che farà tappa nella città pugliese al suo ritorno da Montecalvo Irpino, dove presenta uno dei suoi libri di poesia, per poi dirigersi a Città di Castello (PG) per presentare un’altra opera.

Chiara Domeniconi sarà a disposizione del pubblico venerdì 26 agosto, dalle 16 alle 22 con “Come un chiodo nella carne” (Argentodorato editore) che le è valso la selezione per la Vetrina internazionale Casa Sanremo Writer che si terrà dal 7 al 11 febbraio 2023 al Palafiori, affianco dell’Ariston dove si tiene il famoso festival della Canzone italiana.

Un anno ricco di soddisfazioni e successi per la Domeniconi che sarà ancora a Milano e Roma negli ultimi mesi dell’estate.

Si ricorda che alle ore 16 del giorno 26 agosto si taglia il nastro della prima Fiera del libro di Brindisi in presenza della Madrina Anna Consales giornalista di “Brindisi.Time” e Giuseppe Pascali “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

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ANPI "E. Santacesaria", in collaborazione con i I e II circolo di Mesagne organizzano la TERZA EDIZIONE DELLO ZAINO SOSPESO.
 
Dal 22 agosto all'1 ottobre, nelle Cartolibrerie di Mesagne di seguito indicate, potrete acquistare e lasciare nel contenitore solidale materiale di cancelleria (penne, matite, astucci, quaderni e zaini) che verrà distribuito dalle scuole alle famiglie in difficoltà.
 
Punti vendita che aderiscono all’iniziativa:
- EDICOLA MATER DOMINI Via M. Materdona, 172 (Chiesa di Materdomini)
- EDICOLA CIRIBI' DI ANGELA Via Castello 34 (Porta Grande)
- Cartolibreria Scuola Ufficio Via Carmine 78
- PATTYDEA via Marconi 139
- LA CARICA DEI 101 via Sandonaci 20
- A CHIARE LETTERE via T. Normanno 30
- LETTERA 22 MONDADORI Via Latiano
- EDICOLA CARTOLERIA di Mino Montanaro Via Torre S. Susanna 135
- MILLE IDEE  di Mitrangolo Rosanna Via Otello Carrozzo 1 (trav. Via Torre)
- La Cartoleria di CHIARA E SARA Via Roma.

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Dati del giorno: 20 agosto 2022

1.526
Nuovi casi
10.684
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 325
Provincia di Bat: 88
Provincia di Brindisi: 174
Provincia di Foggia: 209
Provincia di Lecce: 429
Provincia di Taranto: 215
Residenti fuori regione: 81
Provincia in definizione: 5
32.811
Persone attualmente positive
313
Persone ricoverate in area non critica
17
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.439.393
Casi totali
12.371.040
Test eseguiti
1.397.631
Persone guarite
8.951
Persone decedute

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Ieri abbiamo perso un nostro concittadino, anche se non nativo di Mesagne.
Chi come me l'ha conosciuto dai primi istanti che pose piede nella nostra città come vincitore di concorso (non raccomandato, ci teneva a sottolinearmelo - motivo per cui, mi diceva, era stato sbattuto lontano da casa) da Enel s.p.a. ha davvero modo di manifestare agli altri quel che è stato.
Stretto collaboratore tecnico di mio padre (Chicchino Summa) ha saputo risolvere, con i pochi mezzi a disposizione, criticità e complessità di problemi di una società che, attraverso l'elettricità, si evolveva verso un futuro di progresso e che all'epoca sembrava inarrestabile.
Muore un validissimo tecnico: eri nostro Responsabile Tecnico (della Control s.r.l. n.d.r), e, per questo, hai educato, anche umanamente,  giovani, freschi di scuola, al difficile ruolo di Ispettore di impianti. elettrici
Precedentemente, già come dipendente Enel, hai dato tanto alla città, lavorando con abnegazione, impegno e professionalità anche e soprattutto al di sopra delle incombenze personali e degli  orari canonici di lavoro (come faceva tuo padre, amavi ripetere).
E tutto questo senza mai "apparire", proprio  per il tuo carattere schivo e riservato. 

Lassù non riposarti Nando, tieni sempre accese  le Luci sulla nostra città, le vere Luci fatte di speranza per un futuro migliore per la nostra cittadinanza e soprattutto rivolto ai giovani che anelano ai veri valori della vita fatto di studio (inteso non solo come impegno scolastico), lavoro qualificato, innovazione.
Ciao Nando.
Antonio Summa 

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Il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, respinge le accuse di disinteresse lanciate dal consigliere regionale di FdI, Luigi Caroli, e le etichetta come strumentali e asservite alla presente campagna elettorale. Il presidente, peraltro, non ha negato l’esistenza di un problema legato alla manutenzione strutturale di molte arterie provinciali, ma ha chiarito che gli interventi sono stati inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche, a conoscenza sia di Caroli sia del suo partito.

Per ciò che riguarda le ferie dei dipendenti sono un diritto contrattuale che, in ogni modo, non incide sull’esecutività delle opere. Per la verità il problema della manutenzione delle strade provinciali non è nuovo poiché risale a diversi lustri fa quando con le Amministrazioni Errico e Ferrarese fu avviato un programma di ristrutturazione pur in presenza di risorse piuttosto esigue rimaste nella disponibilità della Provincia. Da allora tutte le Amministrazioni che si sono succedute alla guida dell’ente hanno continuato nel programma manutentivo delle strade dando priorità a quelle dissestate e particolarmente pericolose. Tuttavia, per il presidente della provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, la situazione del progetto strutturale delle strade è chiara: “Abbiamo un piano triennale delle opere pubbliche che comprende anche quegli interventi. Il consigliere regionale Caroli lo sa bene e sa anche molto bene quali sono le difficoltà in cui versa l’ente provincia”. Pertanto il presidente Matarrelli si è rivolto a Caroli e ha detto: “Chiedo a Caroli di collaborare, magari anche attraverso la sua parte politica, nell’individuazione delle risorse piuttosto che fare proclami che hanno il sapore di campagna elettorale”. Il presidente ha, quindi, concluso: “È il momento in cui le istituzioni hanno il dovere di fare quadrato e non di accusarsi l’un l’altro di presunte mancanze o inefficienze”. Il consigliere regionale Caroli, da parte sua, aveva scritto una nota epistolare denunciato quelle che, a sue dire, sono dei gap della Provincia.

«Le strade provinciali brindisine, dissestate e pericolose, possono attendere. In Provincia sono tutti in ferie. Avevamo sperato che questa non fosse un’altra estate con una viabilità non adeguata al flusso turistico che interessa tutta la provincia, ma in modo particolare la nostra splendida Valle d’Itria. Un esempio su tutti, che conosco davvero bene: la strada provinciale 24 che collega Ceglie Messapica a Villa Castelli non è nelle condizioni di garantire più i livelli minimi di sicurezza», ha scritto il consigliere nella sua missiva. Per Caroli la situazione non è più sostenibile in quanto «stiamo parlando di lavori aggiudicati e fermi per mesi, tratte di strade provinciali che seguitano ad essere al limite della percorribilità, mentre nel silenzio totale sulle nostre strade si continua a morire». Da qui l’invito al presidente Matarrelli di «a prendere in mano la questione della viabilità delle strade provinciali perché vengano messe in sicurezza. Subito».

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E’ il comune di Lecce in cima alla classifica del maggior numero di incendi nell’estate 2022, ma anche Taranto e Spinazzola sono tra i comuni ad avere il triste primato di roghi divampati, con un aumento esponenziale di danni alle colture agrarie rispetto all’anno scorso. A darne notizia è Coldiretti Puglia, diffusa in occasione dell’ennesimo incendio in provincia di Foggia a Carpino, sulla base dei dati forniti dalla Protezione Civile della Puglia, dal 1 maggio al 13 agosto 2022, con il monitoraggio, tra l’altro, delle differenti tipologie di incendio.

La provincia di Lecce conta il numero più pesante di incendi 1931 in totale – afferma Coldiretti Puglia - con il capoluogo che da solo ne ha registrati 175, 99 a Ugento, 71 a Galatone, 57 a Nardò, 53 ad Alliste, ma anche la BAT con un totale di 193 roghi, di cui 53 solo a Spinazzola, 45 a Minervino Murge e 33 ad Andria, in provincia di Taranto che conta 386 incendi di cui 61 nella città capoluogo, 51 a Ginosa, 43 a Manduria e 39 a Castellaneta, a Foggia 410 roghi, di cui 35 a  San Giovanni Rotondo e 26 a Manfredonia, mentre dei 451 incendi in provincia di Bari 49 roghi sono stati a Gravina in Puglia, 41 ad Altamura, 40 a Cassano delle Murge e 38 a Santeramo in Colle, fino alla provincia di Brindisi con 236 incendi, di cui 38 nel capoluogo e 25 a San Pietro Vernotico.

Nell’estate 2022, complice il caldo torrido e la stringente siccità – denuncia Coldiretti Puglia - i roghi che hanno interessato le colture agrarie sono stati 317, aumentati del 56% rispetto all’anno 2021, quando i falsi allarmi sono stati il doppio rispetto al 2022 che ne registra solo 180. Ma a diminuire sono stati anche i roghi delle alberature e dei canneti, così come dei terreni incolti che nel 2022 sono stati 421 contro i 518 del 2021.

In Puglia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – ricorda la Coldiretti regionale – la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che – continua la Coldiretti Puglia - sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa, con la siccità che taglia rese e raccolti.

Enorme lo sforzo di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell’ordine per arginare le fiamme che interessano aree a volte vaste di pregio naturalistico, paesaggistico e turistico, oltre che produttivo, con soccorsi e interventi che raggiungono – aggiunge Coldiretti Puglia -  anche le zone più impervie per spegnere altri focolai, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi, colture, un situazione angosciante aggravata dalla mancata opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio.

Le conseguenze sono drammatiche in termini ambientali a causa delle fiamme che fanno salire la temperatura fino ad oltre 750 gradi, provocando effetti devastanti come il deterioramento del suolo, la scomparsa della biodiversità, il degrado ecologico, la perdita di produzioni legnose e non legnose, il disordine idrogeologico, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, l’inquinamento da fumi e la distruzione della fauna.

Per ricostituire aree e boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Accanto a misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, la Regione, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.

La tendenza alla tropicalizzazione – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. A cambiare significativamente in Italia è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti.

PROVINCIA

COMUNI PIU’ COLPITI

N. INCENDI

 

LECCE

TOTALE 1.931

LECCE

175

UGENTO

99

GALATONE

71

NARDÒ

57

ALLISTE

53

BAT

TOTALE INCENDI 193

SPINAZZOLA

53

MINERVINO

45

ANDRIA

33

 

TARANTO

TOTALE INCENDI  386

TARANTO

61

GINOSA

51

MANDURIA

43

CASTELLANETA

39

FOGGIA

TOTALE INCENDI 410

SAN GIOVANNI ROTONDO

35

MANFREDONIA

26

BARI

TOTALE INCENDI 451

GRAVINA

49

ALTAMURA

41

CASSANO DELLE MURGE

40

BRINDISI

TOTALE INCENDI 236

BRINDISI

38

SAN PIETRO VERNOTICO

25


* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Protezione Civile della Puglia.

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MALTEMPO: COLDIRETTI PUGLIA, FUOCO INCROCIATO DI GRANDINE COME PALLE DA TENNIS. RASI AL SUOLO VIGNETI, CAMPI DI ORTAGGI, FRUTTA E POMODORI, STRUTTURE E AUTO

Un fuoco incrociato di grandine di dimensione quanto palle da tennis si è abbattuta su Casamassima, Rutigliano e Cellamare in provincia di Bari che ha raso al suolo, vigneti, campi di ortaggi e pomodori, frutta, tendoni, auto e strutture con danni incalcolabili. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, dopo l’ennesima ondata di maltempo repentina che ha colpito in maniera violenta campi e aziende agricole,

Dopo mesi di assenza di precipitazioni in Puglia – denuncia la Coldiretti regionale – si stanno verificando ogni giorno eventi estremi tra grandinate, nubifragi, tornado e tempeste di fulmini a macchia di leopardo in tutta la regione provocando gravissimi danni nei centri urbani ed in campagna.Grandine_come_palle_da_tennis_rade_al_suolo_vigneti_campi_di_rotaggi_e_pomodori_e_strutture.JPG

La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti regionale - è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti - si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Campi allagati, raccolti devastati ma anche frane e smottamenti sono gli effetti del maltempo rilevati nelle campagne dal monitoraggio della Coldiretti con la grandine che è stata l’evento climatico più grave per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero. 

I cambiamenti climatici provocano danni perché colpiscono un territorio reso più fragile – sottolinea Coldiretti Puglia – dalla cementificazione e dall’abbandono. Risultano ‘mangiati’ 158.695 ettari in Puglia, dove nel 2021 sono andati persi altri 500 ettari di campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia - per colpa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono – aggiunge Coldiretti Puglia – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire e al siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione.

La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi – insiste Coldiretti Puglia – indeboliscono e impoveriscono un territorio già fragile.

Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre ridurre il consumo di suolo e organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sono necessari – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve.

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