Si evolve in questo modo la vicenda avvenuta il 22 novembre scorso a Mesagne dove un uomo era stato pestato a sangue. Grazie alle indagini svolte dai poliziotti del locale commissariato l'ex vittima ora è indagata, oltre che per lesioni personali, anche per truffa e ricettazione poiché il telefonino della discordia, da cui era scaturita la zuffa tra i due individui attori della vicenda, è risultato essere stato rubato. Il telefono cellulare che aveva venduto e che non voleva più riprendere indietro, difatti, è stato allegato alla denuncia-querela sporta da A. B. e, successivamente, è risultato provento di furto ai danni di una signora di Mesagne che aveva sporto denuncia presso la locale stazione dei carabinieri. L'ex aggressore, A. B., è difeso dall'avvocato Davide De Giuseppe. I fatti si sono verificati il 13 novembre scorso quando D. C. proponeva al signor A. B. la vendita di un suo telefono cellulare usato, marca Samsung modello Sm-G531f, di colore bianco, per la somma di 60 euro. Il tutto avveniva alla presenza di due testimoni. Il venditore del telefonino assicurava la "tracciabilità" del telefono anche se non aveva con se i documenti e non ricordava la password per sbloccarlo. Il giorno successivo A. B. si recava presso un rivenditore di telefonini per farlo sbloccare. Operazione non riuscita, pertanto il giovane ritornava dall'individuo che gli aveva venduto il telefono e richiedeva indietro i suoi soldi poiché l'apparecchio non era funzionante. Di contro, però, si era sentito dire che i soldi non li aveva più perché li aveva spesi e che glieli avrebbe ridati tra qualche giorno. In ogni modo, i giorni passavano ma i soldi non venivano restituiti. Il 22 novembre A. B. ha incontrato in piazza Porta Grande D. C. e gli ha chiesto nuovamente i soldi. A quel punto sarebbe stato investito, almeno secondo quanto ha dichiarato ai poliziotti, da una serie di epiteti e da un ceffone. Ha incassato il colpo e ha detto all'altro individuo di vedersi in piazza Orsini per chiarire il tutto. Lì tra i due è scoppiata una zuffa cui hanno assistito anche alcuni testimoni. Al termine della scazzottata il signor A. B. si recava presso il pronto soccorso dell'ospedale "De Lellis" di Mesagne i cui sanitari gli riscontravano un trauma contusivo alla spalla, alla mano, e al polso destro, contusioni al rachide lombo sacrale sinistro con una prognosi di 6 giorni. Dal canto suo D. C. si recava in commissariato e denunciava A. B. per aggressione. Da questi fatti sono partite le indagini dei poliziotti che nel giro di qualche giorno hanno ricostruito e inquadrato l'intera vicenda. Compreso il furto e la tentata vendita del telefonino. Ecco perché il giovane adesso è indagato oltre che per lesioni personali, anche per truffa e ricettazione.
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