Grazie a Judo la polizia effettua due arresti per droga

Dicembre 21, 2016 1344

poliziotti con drogaNel fine settimana appena trascorso,

personale della locale Squadra Mobile ha operato una perquisizione nell’abitazione di STABILE Andrea classe 1990; Lo STABILE, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, deteneva in casa un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana di poco inferiore ai 20 grammi. La droga, avvolta in pellicola trasparente, era nascosta in cucina all’interno di uno strumento di comune uso domestico. Gli investigatori riuscivano a reperire la sostanza grazie al cane antidroga “Judo”, messo a disposizione dall’Unità Cinofila organica presso il locale Ufficio di Polizia di Frontiera. Il lavoro dell’anzidetta unità cinofila, che ha supportato gli investigatori, è stato oltremodo prezioso per il conseguimento del risultato finale che ha visto lo STABILE tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di marijuana. Dopo i rituali avvisi al P.M. di turno della Procura della Repubblica di Brindisi e la redazione dei necessari atti di polizia, lo STABILE veniva ricollocato agli arresti domiciliari, ove peraltro già si trovava per altra causa, per ivi permanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Altra analoga attività-info investigativa è stata poi svolta, nella mattinata di ieri, dagli Agenti della Squadra Mobile, presso il domicilio del ventenne brindisino ALLEGRINI Luigi. In casa del giovane, gli operatori della Polizia di Stato reperivano oltre mezzo chilo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, 2 bilancini di precisione, materiali ed oggetti utili al confezionamento, pesatura e taglio dello stupefacente e 2 dosi di droga già pronte per la cessione. Atteso il rinvenimento e l’intuibile illecita finalità di cessione cui era destinata la sostanza detenuta, l’ALLEGRINI veniva tratto in arresto. Compilati gli atti di rito ed avvisato il P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, l’ALLEGRINI veniva tradotto presso la propria abitazione per ivi permanere, a disposizione della procedente autorità Giudiziaria, in regime di arresti domiciliari.