Mesagne. Morto il rumeno picchiato, l'aggressore dovrà rispondere di omicidio In evidenza

Gennaio 24, 2017 2384

commissariato-volantiA un mese dall'aggressione è deceduto domenica sera

presso l’ospedale "Perrino" di Brindisi Ilie Doroftei, di 49 anni, rumeno, che il 21 dicembre scorso fu colpito in testa con un’ascia da un connazionale. A quanto ricostruito dagli investigatori l’uomo fu aggredito a seguito di una lite avvenuta in un casolare alla periferia di Mesagne che condivideva con altre persone. Ancora poco chiaro il movente dell’aggressione: il presunto responsabile, Nicolae Alexandru, 40 anni, fu arrestato dai poliziotti del commissariato con l’accusa di tentato omicidio, che si trasformerà ora, dopo la morte, in omicidio. Alexandru si sarebbe scagliato contro il connazionale, forse dopo aver bevuto, percuotendolo con calci, pugni e infine ferendolo con l’ascia. Il pm di Brindisi, Manuela Pellerino, conferirà al medico legale Antonio Carusi l’incarico di eseguire l’autopsia per stabilire con esattezza la causa che ha portato al decesso dell'uomo. Probabilmente sarà effettuata nella giornata di giovedì. la vicenda aveva creato un certo scalpore in città dove il fatto di sangue si era verificato nella serata di mercoledì 21 dicembre in un'abitazione in cui convivevano da tempo alcuni individui di nazionalità rumena che lavoravano presso un'azienda agricola. Secondo una ricostruzione degli accadimenti, fatta dai poliziotti intervenuti sul posto e ascoltati gli altri testimoni presenti al fattaccio, i due rumeni coinvolti erano riuniti con altri connazionali all’interno dell’abitazione che è posta in una struttura nell'immediata periferia della città, lungo la strada provinciale per San Pietro Vernotico. Il gruppo aveva cenato, discusso e bevuto. Un po' come facevano tutti i giorni, A un tratto, per cause ancora in fase di indagini, Nicolae Alexandru, senza nessun motivo apparente, si era alzato da tavola e si era scagliato contro il connazionale Ilie Doroftei, accanendosi contro di lui con calci e pugni. Non sazio delle percosse aveva preso un'ascia, che si trovava nella stanza e che gli uomini utilizzavano per i lavori in campagna, e aveva più volte colpito Doroftei al capo che era stramazzato a terra in una pozza di sangue. Davanti a quella scena gli altri uomini presenti erano rimasti scioccati. Nonostante ciò uno di loro era corso in commissariato e avvisato gli agenti di quanto accaduto. In pochi minuti sul posto era giunta una volante e un'ambulanza del 118. I poliziotti avevano fermato l'assalitore evitando ulteriori problemi. Intanto i sanitari si erano resi conto della gravità delle ferite di Doroftei e lo avevano trasferito con codice rosso presso l'ospedale "Perrino" di Brindisi. Qui il ferito era stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali da cui erano risultati diversi traumi compreso quello al capo. Per tale motivo era stato ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di Terapia intensiva. Nell'abitazione dove era avvenuta l'aggressione erano giunti anche gli uomini della polizia scientifica che avevano rilevato i fatti e repertato diversi elementi utili alle indagini tra cui l'ascia utilizzata nell'aggressione. L'abitazione era stata posta sotto sequestro. Infine, gli agenti avevano fatto scattare le manette ai polsi di Nicolae Alexandru e lo avevano trasferito presso il carcere di Brindisi con l'accusa di tentato omicidio. Accusa che dopo la morte dell'uomo si trasformerà in omicidio.

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2017 07:59