nella notte di mercoledì altre due vetture sono andate misteriosamente a fuoco a Mesagne. Come per la volta precedente i vigili del fuoco non hanno rinvenuto nessun elemento che possa fare propendere che la causa sia da attribuire a un'origine dolosa. I dubbi, però, restano. Ecco perché i poliziotti del locale commissariato stanno indagando a tutto campo senza tralasciare nulla. I dubbi, evidentemente, li hanno anche loro. D'altronde a Mesagne è ancora vivo il ricordo di quella che fu chiamata la "banda del limoncello" poiché appiccavano il fuoco versando del liquore sulle ruote o all'interno dell'auto senza lasciare traccia. Per ciò che riguarda gli ultimi due episodi incendiari verificatesi a Mesagne la prima richiesta di intervento è arrivata alle ore 3 della notte al comando dei vigili del fuoco di Brindisi per l’incendio di una Suzuki Alto di proprietà di una signora. Il mezzo era parcheggiato nella centralissima via Manfredi Svevo. Appena il tempo di spegnere le fiamme che al comando dei vigili del fuoco è giunta una seconda richiesta di intervento. Le fiamme, infatti, sono divampate da una Lancia Ypsilon, posteggiata in via Duca Asparra, di proprietà di un uomo. A fuoco spento i vigili del fuoco non hanno rinvenuto tracce di liquido infiammabile anche se resta forte il dubbio che i due incendi siano di origine dolosa. Tra i due episodi non ci sarebbe nessun collegamento. Tuttavia, la vicenda è apparsa poco chiara anche ai poliziotti e nonostante le assicurazioni dei proprietari di non aver subito nessuna intimidazione stano indagando a tutto campo. Ieri mattina gli investigatori hanno recuperato le immagini delle telecamere di video sorveglianza privata presente in zona per cercare di individuare qualche movimento sospetto. L'ultimo incendio ai auto era avvenuto il 25 gennaio scorso. Vittima un netturbino che aveva posteggiato la sua Fiat Stilo in via Catania. A un tratto aveva sentito il rumore delle fiamme. Era uscito in strada vedendo che la sua auto stava andando a fuoco. Concitato aveva lanciato l'allarme e sul posto era giunta un'autobotte dei vigili del fuoco, che aveva spento l'incendio e messo in sicurezza la zona, e una volante della polizia. Gli agenti avevano avviato le indagini per comprendere se l'incendio fosse di natura dolosa oppure causato da autocombustione. Circostanza, per la verità, davvero strana in una serata piovosa. I vigili del fuoco, in ogni modo, non hanno trovato tracce di dolo.
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