Mesagne. Apre il museo di arte sacra in una zona che andrebbe rivalutata In evidenza

Marzo 28, 2017 2552

piazza orsini del balzo e palazzo cavaliereDomani alle ore 17,00 la città di Mesagne

si arricchisce di un'altra perla. Aprirà i battenti, infatti, il museo di arte sacra “Cavaliere-Argentiero”. Alla manifestazione prenderà parte l’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, monsignor Domenico Caliandro. La cerimonia avrà inizio presso la chiesa di Sant’Anna e si concluderà con la visita del museo. Dopo l’introduzione di don Gianluca Carriero, arciprete e parroco della chiesa Madre, e di madre Maria Pia Melchiorre, abbadessa del Monastero Benedettino di S. Pietro di Ostuni, interverranno Mario Sconosciuto, delegato del monastero per il progetto, e Katiuscia Di Rocco, direttrice della Biblioteca Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi. L’ex Palazzo Cavaliere, nel quale è collocato il museo, è da qualche anno di proprietà del monastero Benedettino di San Pietro di Ostuni. Il monumento fu acquisito per destinarlo a museo di arte sacra in concerto con la parrocchia di Tutti i Santi di Mesagne. Le opere di restauro sono state completate con finanziamenti regionali con soggetto attuatore il Comune di Mesagne, la supervisione e il coordinamento di madre Anna Attanasio già abbadessa del Monastero Benedettino e di don Angelo Argentiero, venuto a mancare nel settembre del 2014. Il museo è stato dedicato a due sacerdoti molto cari ai mesagnesi: don Daniele Cavaliere e don Angelo Argentiero. “Un’altra perla sarà aggiunta alla straordinaria ricchezza di storia, arte e cultura di una città che non finisce mai di sorprendere ma che ancora non riesce a prendere coscienza del suo fascino e della sua innata bellezza”, ha detto Mimmo Stella presidente del movimento civico culturale “Terra di Mesagne”. Lo stesso Stella, però, è stato critico verso l'Amministrazione comunale per il degrado in cui si trova la zona in cui è collocato il neo museo. "Alle spalle dell'immobile, in via dei Florenzia, c'è una vergognosa "zona d'ombra", dove regnano degrado urbano ed indifferenza, testimonianza di quanta strada ed impegno saranno necessari per recuperare il centro storico alla piena vivibilità", ha concluso lo studioso che ha invitato il sindaco Molfetta "a riprendere le sue camminate per ritrovare la strada smarrita". L'iniziativa dell'inaugurazione del nuovo museo è stata occasione per Progettiamo Mesagne "per segnalare che in merito alla valorizzazione del nostro vasto patrimonio artistico e monumentale ci aspettiamo ancora un cambio di passo da parte di questa Amministrazione. Non è sufficiente, a nostro avviso, “rinfrescare” qualche monumento per invertire la rotta ma servono progetti più incisivi e qualificanti. In tal senso occorre riprendere, ad esempio, il percorso della piena fruibilità della necropoli di vico Quercia".