Se sei uscito un attimo per fare la spesa o per fare rifornimento di carburante alla autovettura ti ritrovi un avviso nella buca delle lettere che ti invita a fare 34 chilometri per andare ad Erchie a ritirare la tua raccomandata. Le Poste razionalizzano sulla pelle dei cittadini".
E' questo l'amaro sfogo di un cittadino mesagnese, medico di professione, che essendo uscito da casa si è visto recapitare un avviso per ritirare una raccomandata niente meno che da Erchie. Sembra una circostanza strana ma è tutto scritto nero su bianco sulla ricevuta che il postino ha lasciato nella buca delle lettere del professionista. Se vuole ritirare la raccomandata deve recarsi a Erchie. Quest’ultima, infatti, è definita come l’avviso con il quale il destinatario è informato che una raccomandata può essere ritirata nei successivi 30 giorni presso gli uffici postali più vicini al domicilio del destinatario. In questo caso Mesagne e non Erchie. Appare evidente, quindi, come l’esibizione di tale cartolina non sia condizione necessaria per il ritiro della raccomandata, avendo tale avviso una sola funzione informativa.
E se per il professionista recarsi in quell'ufficio postale può anche essere possibile si pensi ai disagi che ne possono derivare a gente anziana o disabile. "Davanti a questa circostanza uscire da casa è divenuto un incubo - ha raccontato il medico - poiché se non c'è nessuno in casa e troviamo l'avviso di giacenza siamo costretti a recarci in un altro paese per ritirare la missiva. Mi sembra una razionalizzazione del servizio a discapito dei cittadini". Il mistero, tuttavia, è stato risolto. Si tratta di un errore telematico dei palmari in dotazione ai postini che anziché mettere l'indirizzo dell'ufficio postale centrale di Mesagne mettono quello di Erchie. Con i disagi che ne sono scaturiti per l'utenza che, ignara della disfunzione telematica, si è recata inutilmente a Erchie per ritirare la missiva.