che sono entrati in azioni a Mesagne durante lo svolgimento de “La fera ti lu cappottu”, la rassegna merceologica che si svolge da decenni nella terza domenica di novembre. Fino a metà mattinata si contavano sei vittime tra cui un’anziana ultraottantenne. Inesistente il controllo antiborseggio messo in campo dalle forze dell’ordine locale ragion per cui i malviventi hanno avuto campo facile e hanno potuto rovinare la giornata a quanti erano usciti per fare acquisti e si sono ritrovati il portafoglio vuoto.
Quella dei borseggiatori è una piaga che si ripete ogni anno durante lo svolgimento della fiera in cui giungono in città migliaia di persone per fare acquisti. Tanta gente, tanto denaro e occasione ghiotta per i borseggiatori che confondendosi tra gli avventori individuano e borseggiano le vittime senza che queste si accorgano di nulla se non al momento del pagamento quando vanno per prendere gli euro e non trovano il portafoglio. O meglio lo ritrovano in altro luogo senza i soldi.
Altri anni la polizia locale aveva disposto uno specifico servizio antiborseggio utilizzando anche pattuglie in borghese. I risultati erano stati buoni poiché erano riusciti a frenare il borseggio e a individuare anche qualche borseggiatore. Peccato che le buone esperienze a Mesagne non si ripetano. Così, se in alcuni casi le défaillance sono giustificate dall’assenza di soldi c’è da notare che nell’ultimo mese il comando della polizia locale è stato rafforzato con l’arrivo di sei nuovi vigili assunti a tempo determinato fino al 31 dicembre prossimo. Ieri mattina in commissariato, secondo quanto riferito da alcune vittime, che hanno presentato denuncia, era presente solo un agente addetto al centralino e i poliziotti della volante che si alternavano nel ritornare in ufficio per redigere le denunce e controllare il territorio. Medesima situazione per i carabinieri.
Se la situazione delle forze dell’ordine è davvero così disastrosa sul fronte della prevenzione crimine bisognerebbe rifletterci un po’ su. Infine, a margine della fiera, c’è un’altra polemica messa in campo dagli operatori commerciali che hanno collocato i loro stand in contrada Calderone-Grutti a causa della mancanza di toilette chimiche pubbliche. Facile chiedersi dove avranno potuto espletare i loro bisogni fisiologici sia gli operatori commerciali sia gli avventori. Forse è meglio non pensarci.