contro il taglio delle ore di lezione, degli studenti del liceo coreutico "Epifanio Ferdinando" che hanno raggiunto in corteo il Comune dove sono stati ricevuti dal sindaco Pompeo Molfetta e dall'assessore alle Politiche sociali, Alessandro Rubino. Tanti, tantissimi gli slogan che i ragazzi hanno fissato sui cartelloni che hanno portato in corteo. In primis il messaggio che hanno voluto trasmettere ai politici, quasi un monito, e ai loro cittadini: «Chi taglia la scuola cancella il futuro», come dargli torto hanno chiosato i tanti adulti presenti all'evento. E ancora si leggeva «la forza della danza è superiore al vostro potere», «a Natale si è tutti più buoni, ridateci i nostri professori». Inutile dire che gli slogan hanno messo in evidenzia la rabbia degli studenti per aver visto negato il diritto allo studio da chi prima ha approvato nel 2013 l'apertura del liceo e poi, nel 2017, ha tagliato in maniera incomprensibile le ore didattiche e le materie rendendo a rischio gli esami di stato a fine anno scolastico. Forse sarà per questo motivo o perché non hanno ricevuto nessuna risposta dalle istituzioni scolastiche che gli studenti hanno fatto notare su uno striscione che: «il silenzio è degli ignoranti, la voce è degli studenti». Tuttavia, i ragazzi hanno espresso anche una speranza: «ridateci i nostri sogni e i nostri diritti». Intanto domenica prossima avranno inizio le domeniche di "Open day" del liceo scientifico “Ferdinando”. In particolare, quest’anno, nel corso delle mattinate di apertura al pubblico, le aula di danza saranno accessibili a chi voglia assistere alle performance degli studenti e vedere come studiano e si esercitano ogni giorno. Nell'anno scolastico 2017/2018 non sono state assegnate, in organico, dal ministero dell’Università e della Ricerca scientifica 14 ore di tecnica della danza contemporanea, 7 ore di tecnica della danza classica, 6 ore di storia della danza, 3 ore di storia della musica e 72 ore di accompagnamento del pianista. Sull'impasse del liceo coreutico di Mesagne è stata presentata un'interrogazione parlamentare da parte degli onorevoli, Toni Matarrelli e Nicola Ciracì.