c'è una fascia sociale di mesagnesi che questo periodo lo vivono in solitudine. Tuttavia, c'è chi si occupa di loro: sono i volontari della Caritas che sono a fianco degli "ultimi", dei "bisognosi" accendendo in loro un barlume di umanità. E' l'altra faccia del Natale, quella meno "piacevole" da leggere ma che esiste ed è una realtà. La povertà, secondo i volontari, è in vistosa crescita. Specialmente tra i giovani e gli ex ceti medi dove manca addirittura il "pane quotidiano". Motivi per i quali da circa due anni la Caritas parrocchiale e quella Vicariale sono impegnate sul fronte dell’accoglienza a persone in difficoltà, che vivono ai margini della società perché non solo non hanno niente ma non hanno neanche nessuno. «Le richieste di sostegno aumentano sempre più», ha affermato don Pietro De Punzio, parroco e responsabile della Caritas. «Spesso - ha aggiunto - ci viene chiesto un alloggio temporaneo da singoli o famiglie che non potendo garantire un tetto ai loro figli dormono in macchina o in alloggi di fortuna». La Caritas parrocchiale di Mater Domini, per venire incontro a queste esigenze, sta dando un assetto nuovo alla struttura un tempo destinata a scuola materna presso la chiesa del Santissimo Crocifisso. In questi locali sarà costruito un centro di accoglienza distribuito su due piani. Saranno realizzati complessivamente dodici posti letto disposti in 6 stanze con bagni, cucina, sala da pranzo, guardaroba, servizio di lavanderia, sala lettura e centro di ascolto. Per avere un'idea del fenomeno di indigenza sociale basta pensare che più di 8 mila pasti sono stati distribuiti nel 2017 nella mensa della Caritas di Mesagne. «Un vero miracolo della solidarietà per tanti amici mesagnesi che vivono momenti di difficoltà e di disagio sociale», ha continuato don Pietro. «In questo dramma - ha fatto notare il sacerdote - non è mai mancata la sollecitudine e la benevolenza dei mesagnesi. Chi chiede ospitalità è accolto come un fratello e una sorella, trova un clima familiare, ma soprattutto umanità». Ed ha, quindi, aggiunto: «Mi fa riflettere l’ultimo rapporto 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia, curato dalla Caritas Italiana. È in aumento “l’esercito” di poveri». In fine, don Pietro ha sostenuto che «Il Natale è un miracolo: è il miracolo dei volti sorridenti di tante persone oppresse dalla fatica della vita e dalla povertà: è il miracolo di scoprirsi utili per tanti a cui forse non manca il necessario, ma che non hanno nessuno, vivono nella solitudine e hanno perso il senso profondo della festa».
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