c’è un richiamo dell’Azione cattolica di Mesagne al sindaco Pompeo Molfetta e al mondo politico locale per una maggiore attenzione agli ultimi e agli emarginati. Tante le proposte trasmesse in una lettera aperta: dall’integrazione degli immigrati all’adozione di bimbi che vivono in zone di guerra. Per concludere con un dramma locale che sta incidendo negativamente sulla vita di molte famiglie: la ludopatia. L’Azione cattolica italiana, infatti, aderisce alla campagna “Slot Mob”, (il cartello di associazioni e cittadini mobilitati per il buon gioco contro le nuove povertà e la dipendenza dall’azzardo, n.d.r.) e alla campagna “Mettiamoci in gioco”. “L’obiettivo – hanno spiegato - è di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche allo scopo di contribuire ad un’azione pubblica di contrasto al gioco d’azzardo, e premiando con una detassazione”, hanno spiegato i giovani dell’Azione cattolica che hanno proposto al sindaco di premiare in questo modo “quegli esercenti che rinunciano alle slot nei propri bar o sale da gioco, cioè al facile guadagno basato sulla disperazione altrui”. La ludopatia colpisce i giocatori che utilizzano le slot machine in modo compulsivo ed è diventata anche a Mesagne “un problema sociale ed economico non di poco conto e quindi, per arginare questo problema e colpire anche la criminalità organizzata spesso infiltrata in questo genere di affari, chiediamo che il Comune di Mesagne segua l’esempio di tanti altri Comuni”. Il modo per farlo è di realizzare delle vetrofanie per gli esercizi commerciali “virtuosi”, che rinunciano a installare slot machine; è di ridurre la Tares per gli esercizi commerciali che dismetteranno le slot già installate nei propri locali”. Infine le associazioni parrocchiali di Azione Cattolica si impegnano a portare avanti diverse iniziative culturali e formative contro il gioco di azzardo.
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