unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, nell’ambito dei potenziati servizi di vigilanza operati all’interno dell’area doganale del Varco Costa Morena, hanno sottoposto a sequestro 27.000 capi di abbigliamento, giunti presso il porto di Brindisi e destinati ad essere commercializzati in Italia come prodotto nazionale. Nel dettaglio, l’attività di monitoraggio sui flussi in transito presso lo scalo portuale, ha consentito di individuare e sottoporre a controllo un automezzo, proveniente dalla Grecia, a bordo del quale è stato rinvenuto un carico “illecito” di capi di abbigliamento. Il trasporto, composto da 27.000 felpe, presentava etichette con nomi di aziende, all’assonanza italiane e riportanti i colori della bandiera nazionale. Entrambi gli elementi caratterizzanti la falsa provenienza erano rappresentati in modo tale da indurre il consumatore a ritenere, erroneamente, che il prodotto fosse genuinamente italiano. Le successive verifiche hanno dimostrato, infatti, che la merce era di fabbricazione cinese e che, attraverso la Grecia, era stata introdotta nel territorio comunitario per essere poi destinata alla commercializzazione come prodotto nazionale. Al termine delle operazioni di riscontro, i militari ed i funzionari doganali hanno quindi sottoposto a sequestro i capi di abbigliamento per violazione dell’art. 4 comma 49 della L. 350/2003 (Tutela del Made in Italy) e 517 del c.p. (Vendita di prodotti industriali con segni mendaci). Il conducente del mezzo, un cittadino di nazionalità greca, è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per i reati sopra ascritti. L’attività di servizio si inserisce nel più ampio dispositivo operativo attuato sul territorio e finalizzato alla repressione del transito irregolare di persone e merci lungo le linee di confine terrestre e marittimo nonché alla tutela del “Made in Italy”.
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