Fermato dai carabinieri con mitili. Multato di 4 mila euro

Maggio 23, 2018 1396

CARABINIERI sequestro molluschiI Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico,

a conclusione degli accertamenti eseguiti con il supporto del personale della Sezione Polizia Marittima della Guardia Costiera di Brindisi, hanno elevato una sanzione amministrativa di 4.000 € nei confronti di un 35enne residente a Tuturano di Brindisi. L'uomo nel corso di un controllo alla circolazione stradale da parte del personale dell'Arma in località Campo di Mare, è stato fermato alla guida della sua autovettura. Sottoposto a perquisizione il veicolo, sono stati rinvenuti 10 kg. di ostriche e 10 kg. di "piedi capra", pescati illegalmente, allocati nel porta bagaglio. I Carabinieri hanno provveduto nell’immediato a contattare i militari della Guardia Costiera, che hanno specifica competenza nell'ambito della tutela delle risorse ittiche e del contrasto alla commercializzazione illegale di tali prodotti, con i quali hanno proceduto nelle attività. I preziosi frutti di mare, freschi e ancora allo stato vitale, verosimilmente destinati ad alimentare il mercato illegale lungo strade cittadine o presso esercizi di ristorazione, sono stati sottoposti a sequestro e immediatamente rigettati in mare. In applicazione del Decreto legislativo n. 4/12 e del D.P.R. n. 1639/68 "norme applicate agli illeciti in materia di pesca sportivo-ricreativa", al pescatore di frodo è stata irrogata una sanzione amministrativa pari a 4.000 € (da un minimo di 500 euro sino ad un massimo di 50.000 euro, in proporzione al quantitativo eccedente il limite consentito di 5 kg.). Al riguardo, si sensibilizzano ”tutti i cittadini affinché evitino l'acquisto di prodotti ittici di cui non sia nota la provenienza, infatti acquistarli per strada sui banchetti abusivi, oltre a costituire un indubbio rischio per l’incolumità e la salute pubblica, incentiva la pesca illegale che va a depauperare le risorse ittiche in danno dei pescatori e degli operatori del settore che osservano le norme”.