le esequie di Vincenzo Incalza, già sindaco della città di Mesagne. Il feretro è giunto presso la chiesa Matrice alle ore 16,30 accompagnato dalla moglie e dai quattro figli. La messa funebre è stata celebrata dal parroco don Gianluca Carriero. Non c’era tantissima gente come ci si aspettava. Soprattutto c’erano pochi politici. Presenti gli amici più stretti ed ex colleghi di opposizione che hanno voluto tributare l’ultimo saluto a un uomo mite e amato da molti. Chi degli amici gli è stato vicino ha raccontato che Incalza è stato lucido fino alla fine. Sabato pomeriggio, ad esempio, si era intrattenuto in una disquisizione politica sulla formazione del nuovo governo. Poi domenica pomeriggio il suo stato di salute è precipitato e intorno alle ore 17,00 è deceduto tra lo sconforto di figli e moglie. Tanti gli attestati di solidarietà che sono giunti alla famiglia. Tanti gli amici che lo hanno voluto ricordare con un pensiero. L’ex presidente del Consiglio, nell’Incalza bis, Franco Prettico ha voluto “ricordare l’uomo più del politico. Uno stile semplice ed immediato che creava empatia con qualsiasi interlocutore. Dal grande imprenditore all’ultimo sfortunato”. Anche Giovanni Dellinoci, assessore nelle due legislature Incalza ha detto che “Enzo è stato per me l’amico più onesto e sincero. È stato un modello di vita umana e professionale. Esempio unico di galantuomo buono e affettuoso. Io ho perso un altro padre. Gesù lo accolga nel suo cuore”. Il 15 luglio del 2007, nel primo pomeriggio Aldo Vangi fu contattato telefonicamente da Enzo Incalza, che era stato da pochi giorni eletto dai cittadini mesagnesi sindaco, e gli chiese un incontro. “Andai all’appuntamento – ricorda Vangi - e con tono premuroso e gentile mi propose di far parte della sua giunta. Gli dissi: perché proprio io? Mi rispose, vorrei aiutare questa città a progredire ed è necessario che ci sia al mio fianco gente preparata, dinamica ed onesta”. Vangi non accettò subito: “Lo feci successivamente pensando a quello che mi aveva detto. Nei giorni seguenti, avendo giurato come vice sindaco ed assessore, mi pregò di essere presente ogni giorno in Comune alle 7,30 puntuali; fu un periodo non molto lungo ma intenso, perché assieme ai miei colleghi assessori lavoravamo in gruppo fino a notte fonda. In questo periodo ebbi modo di apprezzare le virtù del sindaco galantuomo. Sempre disponibile nei confronti di tutti, rassicurante e mediatore. Durante il periodo di governo è sempre stato lungimirante e prudente nelle decisioni; giusto nel concedere ai cittadini, indipendentemente dalla loro estrazione politica, ciò che gli spettava di diritto; forte nell’affrontare le problematiche sia politiche e sia personali attinenti il proprio governo; temperante ed equilibrato nei suoi comportamenti sia nei confronti della propria coalizione e sia nei confronti degli avversari politici”. “Enzo Incalza è stato un uomo dal grande spessore umano e politico – ha scritto il senatore Vittorio Zizza- ci uniamo al dolore che ha colpito la sua famiglia e dell’intera comunità”. Probabilmente saranno state queste virtù che hanno convinto i cittadini mesagnesi ad eleggerlo a sindaco ben due volte con avversari di grande valenza politica.
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