Maria Teresa Saracino, nei giorni scorsi ha incontrato gli ospiti del progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, per fare il punto della situazione ed elogiare il modo in cui sono stati inseriti nella comunità locale. Il tutto mentre si assiste negli ultimi anni a centinaia di crisi umanitarie causate da guerre e genocidi con la conseguenza di milioni di persone costrette ad emigrare in ogni angolo del mondo. Si può essere fortunati, nascere in un luogo e viverlo per tutto il resto della propria vita ma si può anche essere costretti a lasciare la propria terra e viverne un’altra, almeno per una parte della propria esistenza. Alcune volte per sopravvivere è necessario armarsi di coraggio, adattarsi, ambientarsi, provare a definire i contorni geografici di nuovi spazi. È quanto hanno vissuto, assieme a migliaia di altri rifugiati, i ragazzi ospiti del progetto Sprar. “Come Amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore Saracino - crediamo molto a questo modalità di ospitalità voluta dal Ministero e gestita in maniera encomiabile dai giovani della cooperativa Rinascita e Oasi”. L'obiettivo è quello di farlo crescere ancora, assieme a tutti i servizi attivati a favore dei senza dimora e degli ultimi. “Certamente – ha confermato l’amministratrice - vogliamo farlo con l'impegno, come in tutte le sfide sul sociale portate avanti da questa Amministrazione, di non erogare meri aiuti emergenziali, utili solo nell'immediato, ma di avviare un percorso di recupero ed integrazione individualizzato per ogni ospite. È questa la sfida di essere una città della rete Sprar: dimostrare che i servizi per l'integrazione possano essere efficienti fino alla piena integrazione; un risultato che passa dalla capacità di coinvolgere e attivare ogni singolo storia di vita”. I ragazzi ospiti, che scontano in prima persona le cicatrici di storie di sofferenza inenarrabile, sanno bene che l'accoglienza va accompagnata di pari passo con il dovuto rispetto delle regole, lo studio della lingua, della cultura, delle tradizioni e soprattutto con la volontà di essere parte integrante dell’Italia. “Bisogna ben comprendere uno dei fenomeni sociali più importanti dei nostri tempi – ha aggiunto l’assessore - i numeri, i volti e le attività di chi è impegnato in prima linea nell'accoglienza e per fare memoria delle tragedie che ogni giorno coinvolgono migliaia di persone nel loro tentativo di raggiungere l’Europa. Conoscere e comprendere ciò che accade sono due requisiti fondamentali perché le opinioni ed i giudizi siano basati su elementi di verità”. Infine, Maria Teresa Saracino si è detta “ammirata dal coraggio e dalla voglia di vivere dei nostri ospiti e auguro ad ognuno di loro un buon cammino di vita”.
Breaking News :