ha deciso di chiudere la Casa del Pellegrino di contrada Misericordia. Chiuderla nel vero senso della parola poiché dovrà murare gli ingressi e le finestre per evitare che potenziali “clandestini” si appropriano dell’immobile. Una débâcle per l’Amministrazione Molfetta che, in questi anni di legislatura, non è riuscita ad affidare la struttura al fine di avere una gestione attenta. Le persone indigenti che erano presenti sono state sistemate in appartamenti. Costruita nel 2000 dal Comune, grazie ai fondi del “Giubileo”, l’immobile doveva accogliere i pellegrini che da ogni parte del mondo si sarebbero recati a Roma. L’immobile sorge nel comprensorio dell’antico santuario della Misericordia. Purtroppo, da lì, pellegrini non ne sono passati e l’immobile fu affidato a don Pietro De Punzio per farne una casa di accoglienza. La struttura funzionò per alcuni anni fino a quando il sacerdote fu trasferito e dovette lasciare l’immobile. Dopo di lui la struttura fu gestita per alcuni anni da un altro sacerdote con la presenza di suore. Pochi anni e poi anche loro andarono via. Il Comune a quel punto cominciò a gestire direttamente, attraverso i Servizi sociali, la Casa del pellegrino ospitando gente indigente, sola e senza casa. Solo che anno dopo anno sia per la scarsa manutenzione sia per la poca accortezza degli ospiti l’immobile iniziò ad avere diversi problemi strutturali e di ordine igienico-sanitario che hanno portato l’ente a decidere di trasferire gli ospiti e murare tutti i potenziali ingressi. “Purtroppo al momento non possiamo fare altro – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona – non è affatto una débâcle ma una sosta in attesa di finanziamenti. Dopo il trasferimento degli ospiti faremo una manutenzione straordinaria e mureremo il tutto”. Tuttavia, c’è una speranza. “Abbiamo presentato un progetto alla Regione Puglia per usufruire di fondi per l’efficientamento energetico. In questo modo potremo riqualificare l’intera struttura”, ha precisato l’assessore. Resta però il nodo della gestione. “Anche su questo fronte stiamo valutando diverse idee progettuali e quella che ci sembra consona sembra essere l’utilizzo dell’immobile come ostello della gioventù la cui gestione sarà affidata a seguito di bando pubblico”, ha concluso l’assessore D’Ancona.
Breaking News :