per posare la condotta idrica, e prosegue la pioggia di polemiche sulle modalità di estrazione del vecchio basolato. Così, mentre l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, ha assicurato che tutto prosegue regolarmente e nessun danno si sta causando alle vecchie chianche c’è chi auspica l’intervento della Soprintendenza alle Belle arti per controllare l’esecuzione dei lavori. Il timore di oggi è che possano ripetersi gli errori compiuti alcuni decenni fa quando parte del basolato è stato sfregiato e distrutto. “Leggo e mi sfugge la penna o un pezzo di cuore – ha scritto l’architetto Palma Librato, già assessore al centro storico della città - il basolato antico del centro storico di Mesagne va tutelato con grande cura durante i lavori di ammodernamento della rete idrica e fognaria, pure necessari. Ricordo che con l’ufficio imponemmo la categoria Og2 per l’impresa che avrebbe eseguito le opere”. Quindi ha concluso: “Ritengo che il momento sia delicatissimo e bisogna essere presenti affianco alle ditte per mostrarsi custodi attenti della storia. In aiuto a tutto questo ci sono uomini e donne, sensibili esperti delle istituzioni che è sempre positivo coinvolgere e chiamare per fare squadra. Prima tra questi la Soprintendenza”. Chi giornalmente controlla, fotografa e filma la rimozione delle chianche è lo storico Mimmo Stella. “Aspettavamo quest' opera nel centro storico, da 30 anni e, probabilmente, sarà la più importante per i prossimi 50”, ha spiegato -. Abbiamo una garanzia, ovvero, un sindaco che ha oltre 20 anni di continuità amministrativa che ha scritto e ha prodotto tantissimo in materia di riqualificazione urbana e tutela urbanistica della città vecchia. Ama le "chianche" come forse pochi a Mesagne, tanto è vero che per la loro tutela ne ha fatto uno spot elettorale. Sindaco, ti prego, scendi in campo in prima persona a tutela di questo bene prezioso che appartiene all'intera comunita'. Non ci deludere”. Secondo l’assessore D’ancona i saggi che si stanno eseguendo in via Caracciolo si “svolgono regolarmente, sena danneggiare le chianche se non in casi estremi”. Quello che preoccupa tutti è che nel capitolato è stata inserita una potenziale distruzione del 30 per cento del basolato. Se ciò dovesse corrispondere alla realtà dei fatti le preoccupazioni sono più che legittime.
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