Il sopralluogo permetteva agli operanti di accertare e fotografare i “segni” della violenta lite tra i due, culminata con l’imbrattamento di muri e lo sradicamento della maniglia della porta di ingresso (verosimilmente per impedire alla donna di fuggire), la rottura del telefonino della donna e graffi sul corpo, anche dell’uomo.
I due operatori riuscivano a sedare la lite e ad allontanare quest’ultimo da quella casa, ma lo stesso vi tornava dopo pochissimi minuti e, noncurante della presenza dei poliziotti, ricominciava a scagliarsi contro la donna. Veniva bloccato dal personale operante che, a sua volta, subiva calci e percosse. Il contenimento dell’uomo, che in sede di interrogatorio ha ammesso le sue responsabilità, è stato difficilissimo ed ha costretto gli operanti ad arrestarlo per resistenza a pubblico ufficiale.
L’arresto, condiviso dal p.m. di turno, veniva convalidato dal giudice del Tribunale di Brindisi e, in sede di giudizio diretto, sostituito con la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Mesagne.