Una parte delle stesse, infatti, sembra svanita in quanto diverse cucce ne sono prive. Una missiva in tal senso è stata inviata in Comune dall’associazione “Freedog” alla quale, però, non è giunta ancora nessuna risposta di chiarimento. Secondo il custode giudiziario del canile, Sergio Guarini, le pedane sono tutte nel canile, in parte smontate, “non ne manca nessuna”.
La storia ha avuto inizio nei primi giorni di gennaio quando, in seguito alle giornate nevose, il delegato al canile, Vincenzo Carella, aveva fatto una richiesta pubblica di pedane e coperte. L’associazione “Freedog”, che solo qualche anno prima aveva dotato tutte le cucce di pedane, si è insospettita da tale richiesta e ha inviato una nota in Comune per cercare di comprendere che fine avessero fatto le pedane alloggiate nei box. “La situazione del canile di Mesagne è diventata insostenibile, negli anni non ha fatto che peggiorare”, hanno spiegato le volontarie. Da marzo 2018 la struttura canina ubicata in contrada Casacalva è sotto sequestro per inadempienze srutturali. A nulla sono serviti gli sforzi dei volontari che nel corso degli anni non solo hanno contribuito in modo decisivo a far ridurre il numero dei cani attraverso campagne di adozione mirate, ma anche supportando la struttura con ogni sorta di aiuto.
“Abbiamo fornito cibo, farmaci e tante altre cose per cercare di migliorare la difficile condizione di vita dei cani all’interno della struttura che solo da pochi anni ha raggiunto un numero accettabile di popolazione canina rispetto alla capienza massima della struttura stessa”, ha affermato la presidente dell’associazione, Irene Orofino, che ha tenuto a precisare che “nel 2015 abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione a cui ha partecipato anche la stessa Amministrazione dell’epoca, con immensi sacrifici e impegno siamo riusciti a fornire il canile di una lampada professionale antizanzare, di trappole insetticida, cucce, coperte, farmaci, mangimi speciali e, cosa ancor più importante, abbiamo fornito alla struttura ben 81 pedane autoriscaldanti, di dimensioni media e grande, a fronte dei 96 box esistenti nella struttura”.
Le pedane furono acquistate 51 dai volontari, grazie a donazioni giunte da tutta Italia, e 30 dall’Amministrazione del sindaco Scoditti, assessore al ramo Giuseppe Indolfi. “Ci siamo preoccupate – ha spiegato la presidentessa – dalle dichiarazioni del delegato al canile quando ha affermato che i pavimenti dei box sono ghiacciati e al canile servono pedane”. Inoltre, il custode giudiziario aveva affermato che nei box c’erano solo 45 pedane. “L’associazione Freedog – ha aggiunto Orofino - si chiede che fine abbiano fatto le restanti 36 pedane che risultano da dettagliata documentazione in nostro possesso. Ogni pedana ha un costo medio di 75 euro”. Le fatture relative alle pedane fornite nel 2015 ammontano a circa 4500 euro. “Noi siamo responsabili delle offerte che ci sono state fatte per acquistare le pedane e, pertanto, abbiamo chiesto spiegazioni al Comune”.