per gli studenti delle scuole medie, divide la città di Mesagne. Ed è un bene poiché un tale provvedimento lo si sta analizzando in tutti i suoi aspetti, positivi o negativi. Per farlo sono scesi in campo, oltre ai genitori dei ragazzi, anche alcuni esperti come psicologi o dirigenti di organizzazioni di gestione delle famiglie. Tutti vogliono portare dei contributi alla discussione divenuta ormai virale. In appoggio alle diverse disquisizioni sono intervenuti anche i social sulle cui bacheche, o sarebbe meglio dire piazze virtuali, gli interessati si scambiano opinioni, e in alcuni casi, anche strali. “Il perché del no alla settimana corta? Non sono rispettati i fisiologici ritmi di impegno, svago e riposo degli alunni”, hanno spiegato l‘avvocato Aldo Vangi, referente regionale del Forum delle associazioni familiari di Puglia, e Alessandro Rubino, psicologo e già assessore ai Servizi sociali del Comune di Mesagne. Per i due esperti “effetti negativi si possono avere quando la scuola e le attività didattiche correlate non rispettano i bisogni di riposo, di gioco e di svago del minore”. Negli ultimi decenni la scuola è sottoposta da parte della società a continue richieste formative, sia per l’aumento delle conoscenze, sia per la complessità delle attitudini indispensabili agli adulti per comprendere e padroneggiare le varie attività lavorative e sociali. “Ciò comporta – hanno aggiunto i due - un carico di lezioni, compiti e attività, in alcuni casi insostenibili per le possibilità di un alunno. Tendono ad aumentare le ore di lezione e quelle di studio necessarie per prepararsi alle interrogazioni quotidiane o per superare le varie prove d’esame”. Infine, Vangi e Rubino hanno spiegato che “questa modalità poco fisiologica di gestire i tempi dello studio e quelli necessari per il riposo ha, inoltre, determinato un calo nell’impegno scolastico soprattutto degli alunni maschi, con conseguenze anche sul piano del benessere psicologico. Intanto, su Facebook è nato il gruppo “Favorevoli alla settimana corta”. “Il gruppo si pone l’obiettivo di organizzare e coordinare le diverse iniziative che spontaneamente stanno nascendo tra i genitori”, ha spiegato Antonella Catanzaro, già assessore alle Politiche sociale del Comune di Mesagne -. Vogliamo chiedere l’organizzazione dell’orario scolastico in continuità al percorso già da diversi anni avviato nella scuola primaria. Vogliamo opporci alla delibera del Consiglio di istituto i cui componenti “rappresentanti dei genitori” hanno votato rappresentando la loro esclusiva volontà senza tenere in minima considerazione le diverse centinaia di firme raccolte ed in evidente difformità al mandato conferitogli”. Così, sabato 23 febbraio alle ore 10,00 è stata convocata un’assemblea di tutti i genitori, che sono favorevoli alla settima corta, presso la sala di vetro del parco “Roberto Potì”. L’incontro è finalizzato alla discussione per la rimodulazione dell’orario scolastico in 5 giorni, riferito alla scuola media inferiore.
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