I fatti si sono svolti nel corso di questa notte quando la pattuglia della Stazione di San Donaci ha fermato in via Grassi un veicolo di grossa cilindrata che sopraggiungeva a velocità sostenuta, nell’auto fermata una Audi di colore nero vi erano due soggetti il Braccio residente in San Donaci conosciuto dai militari e un’altra persona. Ai due occupanti è stato intimato di scendere dal veicolo, ma questi con manovra repentina sono ripartiti a forte velocità imboccando anche diverse strade contromano dileguandosi in direzione di Cellino San Marco, costituendo serio pericolo per la circolazione.
Sono stati subito inseguiti dai militari, che successivamente non avendo raggiunto i fuggitivi hanno atteso l’arrivo dei due soggetti sotto casa del Braccio. Questa volta erano a bordo di una fiat panda, subito bloccati, hanno riferito che il veicolo è di proprietà di un loro amico. Gli accertamenti successivi hanno dimostrato che l’Audi con la quale sono fuggiti è di proprietà della moglie del Caldiron e quest’ultimo aveva celato le chiavi negli slip. Riguardo alla Fiat Panda a seguito delle verifiche è emerso che era stata asportata successivamente in Cellino San Marco, dove i due si erano diretti con a forte velocità da San Donaci compiendo pericolose manovre e imboccando strade in controsenso, il tutto per eludere le investigazioni dei militari che avevano diramato le ricerche in ambito provinciale finalizzate al rintraccio dell’Audi.
Pertanto i due fermati sono stati tratti in arresto per resistenza e il furto della Fiat Panda. Gli arrestati dopo l’espletamento delle formalità di rito sono stati condotti agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Nella circostanza Caldiron Gianmarco è stato deferito anche per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti per la guida sotto l’effetto di stupefacenti e per la reiterazione della guida senza patente che non ha conseguito.