per il mantenimento del posto di lavoro, dopo aver appreso la notizia dell’acquisizione da parte del gruppo Conad di quasi tutti gli ipermercati italiani di proprietà della società francese. Lo ha comunicato loro direttamente l’Auchan con una nota epistolare. Sarebbero 46 gli ipermercati e 20 i supermercati ceduti per un valore complessivo di vendita che si aggira intorno a 1 miliardo di euro. Gli estremi dell’acquisizione sono ancora riservati anche se l’intera operazione acquisizione dovrebbe partire dalla seconda metà dell’anno 2019 dopo la valutazione dell’Antitrust. Alla luce di questi fatti sono in pre allarme le organizzazioni sindacali che, pur essendo a conoscenza di qualche dismissione di punti vendita da parte di Auchan, non presagivano una svolta così radicale e, soprattutto, inaspettata. “Come organizzazione sindacale da tempo abbiamo denunciato le difficoltà economiche in cui versava Auchan – ha spiegato Claudia Nigro, segretaria generale della Filcams-Cgil -. Da dicembre 2018 a gennaio 2019 Auchan Mesagne aveva messo in atto tra i dipendenti i contratti di solidarietà poiché la società denunciava perdite importanti di incassi”. Appresa la notizia la Filcams-Cgil ha richiesto un incontro ufficiale con gli attori protagonisti della cessione commerciale. “La nostra preoccupazione – ha continuato la segretaria generale – è che durante questo passaggio possano determinarsi i presupposti per dichiarare alcuni esuberi di personale. Non vogliamo assolutamente che questa operazione sia lacrime e sangue per i dipendenti. Ecco perché chiederemo quanto prima il piano industriale di Conad e se ci dovesse essere necessità siamo pronti a chiedere un incontro alle istituzioni, compreso il Mise”. Anche la Uil-Tucs si è già mossa. Questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo tenuto un’assemblea con i lavoratori – ha esordito Vincenzo Zaccaria, segretario territoriale di categoria – solo che al momento si sa ancora poco. C’è forte preoccupazione da parte dei dipendenti e per questo motivo la nostra organizzazione nazionale ha già chiesto un incontro chiarificatore al Ministero dello Sviluppo economico”. Forte preoccupazione la nutrono anche i candidati sindaco al Comune di Mesagne. “Speriamo vivamente – ha detto Antonio Calabrese, coalizione Mesagne in Comune - che questo repentino passaggio possa essere indolore per tutti i dipendenti, che siano pertanto mantenuti i livelli occupazionali e tutti i contratti in essere ed ovviamente tutte le garanzie previdenziali previste”. Anche Carlo Ferraro, M5S, auspica che i livelli occupazionali “non siano toccati. Inoltre, sono contento che il tutto è stato acquisito da Conad che è una società italiana che si approvvigionerà dei prodotti italiani e locali”. Toni Matarrelli, della coalizione “Insintonia”, ha esordito: “Siamo felici che il nostro centro commerciale rientri nei piani imprenditoriali di un colosso imprenditoriale tutto italiano come Conad e auspichiamo che questa operazione sia il preludio di ulteriori investimenti nella zona industriale di Mesagne”. Matarrelli ha aggiunto: “Siamo certi che Conad non vorrà mettere in discussione alcun posto di lavoro e che nei suoi piani non rientri un progetto di ridimensionamento del personale esistente. Perché sia chiaro, se solo un lavoratore fosse a rischio, noi siamo pronti a innalzare barricate per impedire qualsiasi licenziamento”. Infine, Rosanna Saracino, coalizione di centrosinistra, ha fatto notare che “non può non destare preoccupazione tutto ciò: 120 famiglie che rischiano il posto di lavoro in un contesto sociale ove la disoccupazione ha raggiunto livelli percentuali insopportabili è un fatto che meriterebbe la giusta attenzione. Il tutto, invece, accade nel silenzio assordante della politica, delle istituzioni locali e dei sindacati”. La Saracino ha, quindi, concluso: “Se anche solo un posto di lavoro dovesse essere messo in discussione siamo pronti ad intervenire in maniera ferma e decisa accanto ai lavoratori ed alle loro famiglie”.
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