Erano passate da poco le 11.00 alla Centrale Operativa dell’Arma è pervenuta una chiamata da parte di operatore della Polizia Locale di Brindisi, che ha rappresentato la situazione di una persona che dopo aver scavalcato il muretto di recinzione si è seduto sul parapetto di cinta del parco pubblico adiacente al Monumento al Marinaio d’Italia, a strapiombo sul mare da un’altezza di circa 15 metri. Il motivo del gesto è ascrivibile alla comunicazione del suo prossimo licenziamento da un’azienda locale di metalmeccanica. Per un momento si è temuto il peggio e si è vissuto qualche attimo di tensione. A questo punto, è stato dato inizio all’applicazione del protocollo d’intervento di “negoziazione operativa”: è stata fatta sgomberare l’area contermine al monumento e successivamente del parco adiacente “teatro della crisi” da parte dei Carabinieri del Reparto Operativo e della Compagnia di Brindisi collaborati in questo da personale della Polizia di Stato, dei Vigili Urbani, da una squadra dei Vigili del Fuoco e da personale del 118. E’ iniziata così l’attività tecnica da parte del maresciallo dei Carabinieri “negoziatore”, sottufficiale effettivo al Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Brindisi, il quale ha frequentato un corso particolarmente complesso e selettivo, superato con esito positivo solo da un'esigua percentuale di frequentatori ammessi previa selezione preliminare, presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri di Velletri. Il corso, articolato in varie sessioni formative/valutative, è tenuto da docenti universitari di discipline sanitarie, sociologiche e psicologiche e periodicamente i negoziatori sono convocati per ulteriori aggiornamenti di natura professionale.
Il sottufficiale, nel corso dell'intervento, ha portato la curva dell’emotività comportamentale dell’uomo a un ottimo livello di empatia che ha permesso allo stesso di instaurare rapidamente con lui una relazione fiduciaria. Nel contempo all’uomo è stata offerta dell’acqua nel mentre si è intrattenuto in un lungo e articolato dialogo con il maresciallo negoziatore, nel corso del quale ha riversato le sue esternazioni. L’intera situazione ha avuto un epilogo positivo l’uomo aiutato in questo è sceso dal parapetto non riportando alcuna lesione, cosicché l’incubo di un paventato gesto estremo è stato scongiurato.
Al riguardo appare importante precisare che la figura del sottufficiale “Negoziatore” nell’Arma dei Carabinieri a livello provinciale è stata introdotta dall'anno 2009. Il “Negoziatore” è utilizzato per la gestione non conflittuale delle situazioni di crisi e di emergenza e opera in tre scenari “operativi madre”: tentativi di suicidio/autolesionismo; barricamenti domestici in presenza di vittime o ostaggi; criminali asserragliati a seguito del compimento di reati con presa di vittime e ostaggi.
La figura è alle dirette dipendenze del Comandante Provinciale dei Carabinieri che ne dispone personalmente l’impiego e dirige in prima persona sul posto tutte le fasi di tali interventi in situazioni di crisi.