La movida a Mesagne si scontra con i residenti

Giugno 17, 2019 1784

movida-Musica, cocktail, sfiziosità culinarie e allegra compagnia sotto le stelle,

questi gli ingredienti della movida mesagnese che si anima al calar della sera fino a tardi riempiendo le vie del centro storico e non solo. Con l’arrivo delle giornate calde a Mesagne iniziano i problemi per i residenti del centro storico che ogni notte devono combattere contro la musica ad alto volume dei locali che si trovano sul percorso della movida e gli schiamazzi da parte di giovani che si isolano per bere. Musica che va oltre la mezzanotte, orario in cui i decibel di emissione della casse devono essere ridotti per non creare problemi alla gente del posto. Purtroppo non è così poiché la musica ad alto volume continua ben otre gli orari imposti dalla legge. Già la legge. C’è da notare che le forze dell’ordine intervengono solo su chiamata dei residenti e non perché si rendono conto della situazione. Molte volte la gente non li chiama per non subire battibecchi verbali, veri e propri litigi, con i gestori dei locali. Così, la musica va senza inibizioni. Altro problema che il sindaco Matarrelli dovrà risolvere quanto prima. Dunque sono iniziate le proteste da parte di alcuni residenti del centro storico a causa della musica ad alto volume tenuta da band che in questo periodo si esibiscono davanti a diverse attività commerciali. Da una parte c’è l’investimento dei gestori dei locali verso queste forme di divertimento che offrono gratuitamente ai propri clienti mentre dall’altra c’è il diritto dei residenti di dormire in pace poiché il giorno dopo devono andare a lavorare. Per far incontrare le esigenze di gestori e residenti c’è la norma che la musica dopo la mezzanotte deve essere abbassata. Solo che non tutti rispettano i dettami della legge poiché la movida inizia a muoversi proprio in quegli orari strategici. I giovani invadono strade e piazze fruendo delle attività di bar e ristoranti. I gestori assecondano e favoriscono questo flusso di gente animando musicalmente le calde notti degli avventori molti dei quali giungono addirittura da fuori città. A Mesagne ci sono diversi pub, bar, ristoranti, nel centro storico che necessariamente devono attenersi alle leggi per non incorrere nel disturbo della quiete pubblica. I limiti massimi da non superare sono fissati dalla legge del 26 ottobre 1995, numero 447, che prevede una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 5.000 euro in caso di inosservanza. C’è di più. Se i rumori sono protratti nel tempo il legislatore ha previsto sanzioni ben più gravi regolamentate dall’articolo 659, primo comma, del codice penale che punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero, abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche disturba le occupazioni o il riposo delle persone”. I decibel possono essere facilmente misurati con un fonometro. Solo che per essere ufficializzati le misurazioni devono essere rilevate o dai tecnici dell’Arpa Puglia oppure dalle forze dell’ordine. A questo punto resta importante l’intervento del sindaco nel regolamentare la materia con la limitazione dell’apertura e chiusura dei locali e la predisposizione di controlli notturno da parte degli organi deputati. Regolamentazione che in un paese civile, quale Mesagne, dovrebbe essere già acquisita evitando, pertanto, il ricorso ai dettami di legge che inaspriscono i rapporti tra residenti e operatori commerciali.  

Ultima modifica il Lunedì, 17 Giugno 2019 08:35