di Mesagne dove da due mesi non si effettuano le pulizie. A protestare sono stati gli utenti che giornalmente utilizzano la struttura. Tra questi anche classi di scolari. Le toilette sono off limits mentre gli ambienti sembrano essere invasi dalla “polvere” del Sahara. I dipendenti presenti fanno del loro meglio per tenere pulite almeno le loro scrivanie. Un bene culturale che, dopo le polemiche dei mesi scorsi per il cambio di destinazione d’uso e lo svuotamento delle sue funzioni culturali, sembra essere stato relegato in un angolino in attesa di divenire “Community Library”. La biblioteca comunale di Mesagne è un bene fruito annualmente da diverse migliaia di utenti tra cui tantissimi studenti. Ogni giorno è meta di studio di tanta gente. Mediamente sono circa 5 mila coloro che si recano nel contenitore culturale di piazza IV Novembre per studiare, in ambienti attrezzati, o prendere qualche libro. Purtroppo, da circa due mesi questi ambienti sono sporchi a causa della mancata pulizia da parte del Comune di Mesagne, proprietaria sia della struttura sia del servizio. “Vengo spesso in biblioteca per leggere qualche libro e devo dire che lo faccio con piacere poiché qui c’è tanta professionalità tra i dipendenti”, ha spiegato Walter Magrì, dirigente della Santissima Annunziata e da qualche mese pensionato. Non tutto però è rose e fori: “Da diverse settimane – ha continuato Magrì - ho notato gli ambienti sporchi, i cestini ricolmi di rifiuti, i tavoli pieni di polvere, le toilette impraticabili. Il tutto in uno stato di abbandono che questa struttura non merita”. All’interno della biblioteca ieri mattina c’erano solo due utenti. I giovani preferiscono prendere i libri e andare a studiare altrove. Tuttavia, presto inizieranno i lavori di ristrutturazione e così si metterà una bella pietra tombale su questa storica istituzione pubblica, poiché di biblioteca non rimarrà neanche il nome sostituito dalla “Casa delle storie”. Ne ha colpa la politica, innanzi tutto, che col fine di fare lavori e di muovere soldi, elargiti a pioggia dalla Regione, ora ne farà altro. La politica tace, comprensibilmente imbarazzata, perché da un passaggio all’altro di amministrazioni e di casacche tutti hanno “condiviso” la morte della biblioteca “Ugo Granafei. Sulla vicenda delle mancate pulizie abbiamo cercato di sentire il parere dell‘assessore al personale, Maria Teresa Saracino. “Devo dire – ha spiegato l’amministratrice – che su questa vicenda ho letto una nota della dirigente che lamentava una mancata pulizia degli ambenti. Non so altro. Mi informerò e vi farò sapere”. Probabilmente per vedere la biblioteca pulita bisognerà attendere le prossime assunzioni dei lavoratori delle borse lavoro. Intanto, gli ambienti languano.
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