non appena sarà smontato il cantiere di Aqp, iniziano a essere proposti, a Mesagne, alcuni progetti di rigenerazione dell’area. Dopo quello dei Cicloamici adesso sono i grillini che hanno presentato una proposta progettuale redatta dall’architetto Carlo Ferraro, consigliere comunale dei pentastellati, che vede lo slargo di Porta Grande come un grande giardino. “Attraverso vari passaggi condivisi con i cittadini interessati la piazza ha acquisito proprio la forma di un giardino che possa accogliere, in maniera inedita e inaspettata, i turisti e visitatori, nonché i cittadini stessi”, ha precisato l’architetto Ferraro. La proposta dei Cicloamici suggeriva una sola strada di accesso “a forte pendenza e di difficile fruibilità per i ciclisti”, ha tenuto a sottolineare il consigliere di minoranza. I grillini, al contrario, hanno proposto “una strada allo stesso livello dei marciapiedi, che lambisce i fabbricati contigui alla Porta Grande; una maniera soft per avvicinarsi all’ingresso del centro storico, lasciando comunque molto spazio antistante ai vari bar e pub che si affacciano su questo grande spazio”. Per l’architetto “la proposta di una sola strada centrale era stata suggerita nella nostra consultazione pubblica e fu scartata. Inoltre, la strada centrale banalizza in qualche modo il momento più bello dell’avvicinarsi alla Porta Grande, che è quella dell’attesa, nel momento in cui ci si appresta ad entrare nel fitto abitato storico”. L’architetto Ferraro ha, invece, pensato di progettare “una lenta salita gradonata proprio per sottolineare l’importanza dell’avvicinarsi ad una soglia e attraversarla. Infine, l’uso estensivo di basole in pietra; basta pensare a quel che succede quando piove per rendersi conto che la piazza sarà attraversata da fiumi d’acqua incontrollata; in particolar modo la strada centrale sarà un fiume in piena”. L’idea progettuale del tecnico pentastellato è di realizzare “un pavimento in tappeto d’erba, capace di assorbire l’acqua che sfugge agli inghiottitoi. Ma questo tappeto d’erba unito ai cordoli in pietra della gradonata non hanno solo un ruolo tecnico, bensì propongono qualcosa di inedito che resterà indelebile nella memoria dei turisti: lo abbiamo definito Giardino dell’Accoglienza”. In ogni modo, sulle due proposte la città non ha avuto, ancora, l’occasione di esprimersi. “Dispiace non aver avuto modo di ragionare a fondo di questa proposta con i Cicloamici – ha continuato il consigliere comunale - perché sicuramente i dati positivi dell’una e l’altra proposta potrebbero essere messi insieme per definire con maggiore precisione quello che serve davvero in questo luogo. Piazza Vittorio Emanuele è il biglietto da visita del nostro centro storico e non merita alcuna approssimazione né improvvisazione, bensì una proposta poetica e di impatto che resti nella memoria di chi viene a visitarci”. Al momento l’Amministrazione comunale non ha redatto nessun progetto esecutivo dell’opera che avrà un costo stimato di 100 mila euro, di cui 40 mila euro saranno investiti dall’Auchan in cambio della cessione della Bottega artigianale. In ogni modo è orientata ad abbracciare una parte del progetto dei Cicloamici che vede una strada centrale alla piazza a senso unico di marcia.
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