Episodi che riportano all’attenzione dell’opinione pubblica la certezza che l’educazione stradale resta, a Mesagne, la principale strada da percorrere per prevenire questi sinistri. Una richiesta che è partita dalla società civile, da alcune associazioni di volontariato e dallo stesso assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona. “Alla luce di questi eventi non è più rimandabile un'azione mirata a cambiare e migliorare la viabilità nella nostra città”, ha invitato Marco Profilo, dell’associazione Promo cultura, secondo cui “i progetti ci sono, ora non resta solo che iniziare a fare, che di tempo ne abbiamo già perso tanto”. Della stessa idea di Profilo è Antonio Licciulli, dell’associazione ambientalista “Cicloamici” che, solo pochi giorni fa, ha presentato un progetto di rigenerazione urbana di piazza Vittorio Emanuele. “Gli incidenti a Mesagne, sull'asse viario via Brindisi-via Marconi si stanno manifestando con grande frequenza. Occorre metter mano quanto prima alle misure di messa in sicurezza”. Nel convegno dell’11 gennaio scorso i Cicloamici avevano proposto alcune soluzioni. Come ad esempio l’imposizione della “Zona 30” su tutto l'asse viario. Incroci rialzati e riavvicinati. Una rotonda all'incrocio di via Brindisi con viale Indipendenza, una rotonda all'incrocio di via Marconi con via Manfredi Svevo, la riorganizzazione delle isole pedonali in piazza Vittorio Emanuele e degli attraversamenti a lato della chiesa dell’Immacolata, Porta Grande. “Alcuni di questi interventi – ha precisato Licciulli - sono possibili da subito e a basso costo. Per esempio un grande cartello con l'imposizione del limite “30Km/h” è già stato installato all'ingresso da via Marconi. Basta installare nuovi segnali verticali e, soprattutto, occorre che i vigili urbani facciano rispettare questi cartelli”. Suggerimenti he l’assessore D’Ancona ha già adottato, in parte. “Abbiamo avuto un incontro con il comandante della polizia locale – ha spiegato l’amministratore – cui è stato chiesto un inasprimento dei controlli relativi all’uso, improprio, de telefonino durante la guida. Oppure andare in bici contromano. In ogni modo alla base di tutto c’è un alto senso civico e una buona educazione stradale che, alla luce degli episodi degli ultimi giorni non ci sono”. Secondo D’Ancona bisognerà promuovere degli incontri di sensibilizzazione sul tema dell’educazione stradale sia nelle scuole sia nelle scuole guida del territorio.
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