con il direttore generale dell'Asl, Giuseppe Pasqualone, per mettere in campo strategie comuni di lotta al Covid-19 nelle Rssa territoriali. Il tutto prima che si verifichi lo stato di emergenza on il livello di attensione rosso. Intanto, Rifondazione comunista ha fatto una riflessione sulla gestione delle Rssa.Dopo quanto sta emergendo circa la situazione nella Residenza sociosanitaria il “Focolare” di Brindisi, con 102 persone positive al tampone per Coronavirus, 59 ospiti e 43 operatori, di cui tre sono stati ricoverati, sperando che non ci siano complicazioni, ci sembra obbligatorio una riflessione, facendo riferimento a quanto già scritto il 11 e 27 marzo, 2 e 4 aprile 2020, quando dicevamo: “ancora non sembra ci sia alcuna attenzione ai medici di base , loro familiari ed operatori che lavorano nei comuni di Brindisi e della Provincia e agli operatori ed utenti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie insistenti sul territorio, oltre che ad altre categorie di lavoratori più esposti (supermercati, banche, trasporti, ecc)”. Ci sembra inutile ormai sottolineare che “l'avevamo detto”, che bisognava dare massima attenzione oltre che al “Perrino” e altri Ospedali della Provincia, anche alle strutture sociosanitarie del territorio. D'altra parte nelle Residenze sanitarie assistenziali (RSA), dove persone con disabilità, gravi patologie neurologiche e/o anziane vivono a stretto contatto tra loro e con il personale che li assiste, gli effetti dell’emergenza sanitaria da COVID-19 possono essere particolarmente gravi. E’ noto, infatti, che gli anziani e coloro che hanno patologie pregresse sono a maggior rischio di un esito grave della malattia. Si riteneva quindi necessario stabilire una procedura per identificare e isolare i residenti delle RSA e gli operatori sanitari infetti e attivare appropriate misure di prevenzione e controllo dell’epidemia. Si potevano evitare tutti questi contagi? Si potevano mettere in atto le misure di screening, monitoraggio, prevenzione pure suggerite dall' Istituto Superiore di Sanità (ad esempio il 24 marzo 2020), anziché ricorrere all'ennesimo affannoso piano di emergenza per tenere sotto controllo la situazione e affrontare il rischio sanitario? Ci sono altre strutture residenziali sanitarie e socio sanitarie (RSA, Centri per riabilitazione neuromotoria, Strutture residenziali riabilitative Psichiatriche, Case di riposo, ecc., dove risiedono nostri concittadini più fragili ed a rischio) in tutto il territorio provinciale: alle Istituzioni preposte chiediamo di non andare dietro al virus, rincorrendo i problemi ed intervenire quando il danno è fatto, ma di mettere in atto piani di prevenzione! Ci rivolgiamo al Sindaco di Brindisi ed ai Sindaci dei Comuni della Provincia non solo perché sono l' Autorità Sanitaria Locale, ma soprattutto perché devono rappresentare le Istituzioni più vicine a tutti noi, mentre altri sembrano essere lontani, non raggiungibili dal nostro grido di allarme e dolore.
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