è divenuto la punta di diamante delle produzioni locali di questa particolare e vocata area geografica. Di conseguenza anche il vino che ne deriva, il Primitivo Doc o Igt (denominazione di origine controllata o Indicazione geografica tipica, ndr), oltre che apprezzato è particolarmente richiesto sui mercati nazionali e internazionali. Un vanto che presto potrebbe svanire a seguito della decisione della Regione Sicilia di richiedere una variazione al decreto ministeriale a poter impiantare il vitigno nell’isola. Una terra che, per la verità, è vocata come la Puglia, se non meglio, ad accogliere questo vitigno. La proposta, però, è osteggiata dai produttori locali che hanno messo in campo azioni di protesta che possano scongiurare, in una potenziale fase di modifica del decreto ministeriale sull’etichettatura dei vini del 13 agosto 2012, che sia data la possibilità ad altre regioni italiane di coltivare il vitigno autoctono. Tra qualche giorno i presidenti dei consorzi di tutela dei vitigni autoctoni dell’area Jonico-salentina incontreranno il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per presentargli le proprie rimostranze. Stessa cosa faranno con il ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova. A capo della protesta dei viticoltori c’è Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme: “Se il ministro avalla questa richiesta ci saranno danni incalcolabili sulla nostra economia – ha spiegato il presidente -. Inutile dire che un’eventuale approvazione causerà una guerra tra poveri, depauperando la nostra economia che con difficoltà cerca di resistere ai venti di crisi che da decenni soffiano sulle nostre contrade”. Il presidente ha ricordato che “25 anni fa sui mercati internazionali il Primitivo non era un vino richiesto. Abbiamo messo in campo importanti risorse umane e finanziarie affinché potesse essere apprezzato. Un know-how che altri adesso vorrebbero prendersi senza nessuno sforzo economico”. Secondo il presidente Maci chi si avvantaggerà di questa querelle saranno le aziende del Nord Italia che “arriveranno come avvoltoi per acquistare il nostro vino che rivenderanno sul mercato globale con le loro etichette”. Oronzo Pati è il presidente della Cantina sociale di San Pancrazio Salentino. “La notizia dello scippo del Primitivo ci turba molto – ha spiegato – ecco perché stiamo mettendo in campo una serie di iniziative con il Consorzio di tutela che porteremo avanti sia con le istituzioni locali, sia con quelle regionali e nazionali”. Infine, anche la Coldiretti provinciale ha messo in moto tutte e sue energie per bloccare lo scippo del vitigno. “Abbiamo già sollecitato il presidente Emiliano a scendere in campo per tutelare la produzione del Primitivo”, ha chiosato Filippo Angelini De Miccolis -. È stata la particolare caratteristica distintiva di questo vino ad essere apprezzata e assicurarsi, così, una buona fetta di mercato globale. Ecco perché difenderemo i nostri produttori brindisini in tutte le sedi necessarie”.
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