Intorno alle ore 14,00, il sequestratore concretizzava l'intento criminoso dopo essersi appostato nei pressi dell'autovettura della donna attendendola, nel pieno centro città, all'uscita dal posto di lavoro della stessa. L'uomo, approfittando di un rapporto di conoscenza datato nel tempo, inizialmente approcciava la vittima chiedendole un passaggio. Una volta garantitosi l'accesso all'interno dell'autovettura, lo stesso si accomodava sul sedile posteriore e appena fuori dal centro cittadino estraeva e puntava una pistola alla medesima con la quale le intimava di arrestare il veicolo. Postosi alla guida del mezzo conduceva 'la malcapitata, per oltre un'ora, in luoghi estremamente periferici della città, avviando nel contempo una trattativa per ottenere una significativa somma di denaro dopo averle rappresentato una sua posizione debitoria per 100.000,00 euro.
A tal punto, il pregiudicato intimava alla vittima di contattare telefonicamente il marito, cori cui avviava una trattativa finalizzata ad ottenere il riscatto. Dopo questo contatto telefonico, il sequestratore imponeva al suo interlocutore un incontro per dettare le modalità della consegna di denaro. All'arrivo dell'uomo, nel luogo stabilito, quest'ultimo gli intimava di salire a bordo dell'autovettura e solo a questo punto faceva scendere la donna trattenendo, al suo posto, l'imprenditore. Iniziava, pertanto, un ulteriore girovagare dei due, sempre in zone estremamente periferiche, con la reiterazione della richiesta di denaro dietro la minaccia della pistola. F.M., non curante della immediata indisponibilità di denaro palesata dall'imprenditore, reiterava la richiesta estorsiva pretendendo la somma di 40.000 euro.
Compresa la reale impossibilità di ricevere immediatamente quanto preteso, il sequestratore raggiungeva una stradina di campagna della periferia di un rione della città, scendeva dalla vettura e si allontanava dalla stessa lasciando libero il sequestrato, il quale si poneva alla guida del veicolo dirigendosi presso la propria abitazione. Il malvivente, che nel frattempo veniva seguito con attività di localizzazione dalla Squadra Mobile, inscenava un tentativo di suicidio nel centro della città per cui intervenivano i Carabinieri e lo traevano in arresto per la detenzione dell'arma.
Sulla scorta dell'attività investigativa della Squadra Mobile, la Procura di Brindisi otteneva la custodia cautelare in carcere per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.