dell’ospedale Perrino di Brindisi. Tra ieri e oggi, dei sette pazienti ancora ricoverati, quattro sono stati trasferiti nei centri post Covid di Ceglie Messapica e Fasano, in attesa di negativizzazione, e tre nel reparto di Malattie infettive. Per due di questi tre pazienti, in caso di necessità, potrebbe partire la terapia sperimentale con plasma iperimmune, dopo l’approvazione del Comitato Etico. “Sono trascorse settimane di lotta contro un nemico invisibile - spiega il primario di Medicina interna, Pietro Gatti, che stamattina su Facebook ha annunciato con entusiasmo la chiusura del reparto Covid – e oggi si conclude una battaglia. Anche questa si porta dietro tante, troppe ferite, ma sono certo di poter affermare che per tutti noi c’è stato un arricchimento professionale, emotivo, caratteriale e una crescita del gruppo di lavoro. Sono convinto che i miei collaboratori abbiano fatto il massimo per limitare i danni e sono onorato di averli avuti al mio fianco. Nella prossima settimana riapriremo la Medicina interna no Covid per ritornare più forti di prima, a disposizione di tutti i pazienti, per la diagnosi e la cura delle patologie di sempre”. “Ringraziamo il dottor Gatti e tutta l’équipe – aggiunge il direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone – per il grande impegno dedicato a questa emergenza contro il Coronavirus. La chiusura di Medicina interna Covid, come lui stesso ha scritto, è un segnale di speranza. Il reparto era stato aggiunto al piano ospedaliero della Regione, che prevedeva Pneumologia, Malattie infettive e Terapia intensiva, per rafforzare le strutture Covid. Nel reparto sono stati ricoverati fino a un massimo di 28 pazienti sui 33 posti letto disponibili. Attualmente i pazienti Covid sono 12 nel reparto di Malattie infettive, due in Pneumologia e uno in Rianimazione”.
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