al Cimitero con i suoi genitori, omaggerò la sua memoria con un mazzo di fiori che verrà deposto sulla sua tomba. Con me porterò l'abbraccio della città per questa figlia che ci ha lasciato troppo presto. Sono trascorsi otto anni dalla morte di Melissa. Molti mesagnesi, sono certo la maggior parte, ricorderanno con esattezza che cosa fossero intenti a fare mentre la notizia dell’attentato arrivava nelle nostre case e si abbatteva sulla nostra comunità, come un’ombra nefasta pronta a travolgerne la rassicurante quotidianità. Otto anni senza Melissa, senza i sorrisi che riempivano la vita dei suoi genitori, quella delle sue amiche e compagne di classe; senza le pagine affidate ad un diario, ai temi scolastici che profumano di futuro e felice normalità. Otto anni senza Melissa, che non si misurano col tempo né con la parole; forse si raccontano con lo sguardo dal dolore inenarrabile di una madre e di un padre, con la traumatica sofferenza di altre ragazze ferite nel corpo e nell’anima che l’hanno vista andare via per sempre. Verranno altri 19 maggio, il rischio di dimenticare lascerà il passo al bisogno di ricordare una vita strappata con orrore a soli 16 anni. Melissa sarà poco più che bambina per sempre; nel ricordo del suo viso radioso, che ride, l’innocente bellezza che per un attimo rinfranca dalle domande crudeli che mai troveranno risposta.
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