A ieri le organizzazioni sindacali non hanno potuto incontrare l’azienda, nel caso Margherita distribuzione, per comprendere i termini del piano industriale di cessione dell’area merceologica. Contestualmente all’assemblea, che si è svolta a Mesagne nella giornata di giovedì, è stata inviata una richiesta d’incontro a Margherita distribuzione. In particolare le organizzazioni sindacali vogliono comprendere come Margherita gestirà gli eventuali esuberi. Entro fine luglio, infatti, dovrà essere definito il piano industriale per la struttura mesagnese. Così, in mancanza di risposte e di certezze i lavoratori hanno deciso di proclamare 48 ore di stato di agitazione che metteranno in pratica nella prossima settimana. Se anche questa volta non arriverà una risposta d’incontro i lavoratori si asterranno da lavoro. Attualmente, in previsione del passaggio d’azienda da Margherita distribuzione a Leonardo Srl, l’area dell’ipermercato di 8 mila metri quadrati è stata divisa e riperimetrata. In particolare 5 mila metri quadrati sono quelli necessari alla società subentrante, la Leonardo Srl. Dei restanti 3 mila metri quadrati non si sa ancora cosa accadrà. A chi saranno ceduti, se saranno ulteriormente frazionati, e, soprattutto, non si comprende bene come saranno ricollocati i 167 dipendenti attualmente in carico a Margherita distribuzione. “E’ una situazione che ci preoccupa – ha confidato Giuseppe Zimmari, segretario regionale della Uiltucs -. L’azienda a differenza di ciò che è accaduto in altre realtà, ad esempio con Casamassima e Taranto, non ha utilizzato le stesse procedure di trasferire a Conad tutti i dipendenti, garantendo e mantenendo i livelli occupazionali”. In questa fase cruciale delle trattative un ruolo di primo piano lo potrebbe giocare il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, nella gestione di rilascio delle varie licenze commerciali. “Il sindaco – ha aggiunto Zimmari – potrebbe chiedere delle garanzie reali per tutelare i livelli occupazionali di tutti i lavoratori”. Una situazione, quindi, tutt’altro che chiara e serena per i dipendenti che, al momento, hanno una visione lavorativa piuttosto nebulosa. Se a ciò si aggiunge il fatto che Margherita distribuzione non ha messo in atto nessuna procedura di mobilità interna, offrendo l’opportunità ai dipendenti di potersi spostare in altra sede, il quadro resta allarmante. Davanti a tutta questa incertezza le organizzazioni sindacali sono scettiche a firmare qualsiasi accordo senza conoscere con certezza che chi subentrerà nei 3 mila metri quadrati, al momento inutilizzati, si assumerà l'obbligo dell'assunzione dei lavoratori in esubero. La vendita dell’ipermercato “Auchan” di Mesagne è stata una doccia fredda per i 167 lavoratori che dal 29 settembre 2003 sono rimasti ininterrottamente e fedelmente alle dipendenze del colosso commerciale francese per poi essere ceduti senza troppe garanzie e con tante incertezze. La vicenda, in ogni modo, è tutt’altro che conclusa poiché le organizzazioni sindacali, Isascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, stanno seguendo con particolare attenzione tutte le fasi al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali.
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