Atto intimidatorio al sindaco Margheriti. Bruciate 450 piante di olivo

Luglio 10, 2020 1086

margheriti giuseppeIl giorno dopo l’incendio che ha distrutto gran parte della sua azienda olivicola, Giuseppe Margheriti,

sindaco del Comune di Erchie dal maggio 2015, è attonito, confuso e, perché no, indignato verso un atto doloso che ha tutte le caratteristiche di essere intimidatorio. Anche se lui non riesce a trovare nessuna spiegazione che possa aver spinto la mano del piromane a distruggere un’economia familiare lunga di tre generazioni. Tuttavia, se il sindaco Margheriti non riesce a dare una spiegazione all’atto intimidatorio i carabinieri sono a lavoro per cercare la chiave di lettura di questa triste vicenda. Una volta trovata la pista giusta individuare gli esecutori materiali e i mandanti sarà solo una questione di tempo. Riusciamo a trovare il sindaco Margheriti durante una pausa di lavoro del Comune. E’ piuttosto provato. “Che dire, certo che sono attonito da un gesto che non so ancora se è riconducibile a un’intimidazione, ma che è di sicuro doloso”. Ha esordito con queste parole il primo cittadino di Erchie nel ripercorrere l’evento incendiario che ha coinvolto la sua famiglia. “Il gesto è doloso, di questo ne sono certo. Il fuoco non può nascere da solo in una zona che si trova al centro della nostra azienda. C’è stata la volontà di appiccare il fuoco e causare danni irreversibile al nostro patrimonio olivicolo”, ha aggiunto Margheriti nel ripercorrere le fasi di questa brutta pagina di cronaca. L’azienda olivicola della famiglia Margheriti è di oltre 25 ettari. Gli alberi sono andati in gran parte distrutti dal fuoco che li ha carbonizzati. “Sono stati distrutti olivi secolari da cui ottenevamo un ottimo prodotto – ha continuato Margheriti – al momento non abbiamo ancora fatto la conta dei danni, ma secondo una prima stima il fuoco ha distrutto circa 450 piante di olivo. Piante sane, in produzione non toccate minimamente dalla xylella. Devo dire che questo oliveto ha per la nostra famiglia un valore affettivo inestimabile”. In ogni modo, una lettura dei fatti deve essere fatta necessariamente collegandola anche alla vita politica del sindaco. “Posso dire con tutta sincerità che non ho fatto male a nessuno – ha tenuto a sottolineare il primo cittadino – perciò non mi aspettavo nessuna ritorsione. Certo come amministratore sono chiamato a fare delle scelte sempre legate alla legalità, che potrebbero aver dato fastidio a qualcuno che aveva progetti differenti. Ma il mio mandato elettorale, che è in scadenza, è stato sempre all’insegna della legalità. Posso solo dire che non mi aspettavo questo gesto e, pertanto, non riesco a dare nessuna spiegazione”. Alcuni anni fa l’azienda agricola del sindaco Margheriti aveva subito un altro incendio. In quel caso, però, fu accidentale poiché causato dalla combustione stradale di sterpaglia.