“Operazione Incanto Bis”, maxi sequestro della polizia di stato In evidenza
Nella mattinata odierna, personale della locale Divisione Polizia Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali, in esecuzione di Decreto emesso dal Tribunale di Lecce – Sezione II Penale, ha proceduto al sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un valore complessivo di circa euro 2.000.000,00.
Il provvedimento costituisce il momento esecutivo del sequestro disposto dal Tribunale in accoglimento della proposta accusatoria formulata dal Questore di Brindisi, a conclusione di una articolata attività investigativa curata dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine ed avviata all’indomani dell’esecuzione degli arresti operati dalla Squadra Mobile brindisina il 15 luglio 2019 per estorsione aggravata e turbativa della libertà degli incanti; operazione denominata “Incanto”. Nell’occasione furono tratti in arresto, su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, 10 soggetti tra cui un uomo di anni 49.
Questi, orbitante nella criminalità organizzata locale, ed i suoi diretti congiunti sono risultati essere, dalle risultanze investigative, intestatari di ingenti disponibilità di beni di valore notevolmente sproporzionato rispetto ai loro redditi dichiarati ed attività economiche svolte, la cui disponibilità diretta o indiretta è risultata essere proprio in capo al 49enne.
Il patrimonio immobiliare sequestrato, frutto di reinvestimento di capitali presumibilmente illecitamente percepiti, comprendente 11 immobili sedenti in questo capoluogo, ed altri 3 nella provincia di Lecce, nonché un patrimonio finanziario investito in fondi di oltre euro 450.000,00.
Il provvedimento è stato disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha pienamente condiviso le risultanze investigative, acclarate della Divisione Polizia Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali, secondo cui 49enne. aveva realizzato una struttura criminale, caratterizzata dal forte vincolo affettivo, familiare e parentale dei partecipanti che, come una vera monade era dedita all’inserimento, nel circuito dell’economia legale, di flussi economici illeciti generati sia con l’acquisizione di beni immobili che con operazioni finanziarie fraudolenti conseguenti ad attività estorsiva e turbativa della libertà degli incanti; particolare rilevanza ha assunto il fatto che la condotta criminale fosse consumata proprio all’interno delle aule di giustizia del locale Tribunale Civile – Sezione Fallimentare.
Il sequestro effettuato costituisce lo strumento normativo adottato per l’aggressione ai patrimoni illeciti acquisiti dal 49enne unitamente ai soggetti terzi a lui orbitanti.
Difatti, la ormai acclarata capacità della criminalità organizzata di permeare i tessuti del sistema economico legale ha reso sempre più imprescindibile l’azione investigativa e giudiziaria volte all’aggressione di patrimoni illeciti promuovendo indagini patrimoniali con finalità ablatorie che, prescindendo dall’azione penale classica, permettono una rapida ed efficace captazione dei beni illecitamente acquisiti.
Il sequestro effettuato pertanto, costituisce il momento finale di una articolata strategia di prevenzione e contrasto delle fenomenologie delittuose e la Questura di Brindisi lo ritiene un importante strumento di lotta a forme pervasive di criminalità strutturata.
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