La guerra dei terreni dietro l'atto intimidatorio

Luglio 27, 2021 853

Il movente dell’atto vandalico, ed intimidatorio nello stesso tempo, perpetrato a Cellino San Marco alcuni giorni fa, con la distruzione di oltre mille piante di un giovane vitigno Primitivo ai danni di un imprenditore locale, inizia a delinearsi sempre di più. Ogni giorno gli investigatori stanno aggiungendo un tassello al puzzle che stanno ricostruendo da alcuni anni. Una sequela di atti intimidatori perpetrati ai danni di alcuni produttori viticoli che riportano a una sola regia e ad una solo strategia: la guerra dei terreni. In pratica sotto scacco dei delinquenti si sono trovati, uno dopo l’altro, alcuni proprietari di cinque ettari di vigneti, ubicati in contrada “Li Veli”, vendutI a un imprenditore vitivinicolo toscano, anch’egli finito nelle grinfie dei criminali che gli hanno distrutto quattro ettari di vigneto. Prima di lui c’era stato Angelo Maci e dopo di lui Cosimo Fortunato, che solo nel gennaio 2021 gli ha venduto la sua proprietà. Logico che la domanda che gli investigatori si sono posti è stata a chi facevano gola quei vigneti e perché? Intanto, sulla vicenda è intervenuta la prefettura che per il giorno 30 luglio ha convocato il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Chiara la pressione che sia gli imprenditori e le organizzazioni di categoria sia l’opinione pubblica stanno facendo al fine di ritornare ad avere un clima di serenità nella cittadina di Cellino San Marco.

“Sono una persona tranquilla, non ho mai litigato con nessun né ho avuto screzi – ci ha raccontato Cosimo Fortunato – non ho la mi nima idea di chi possa essere stato. Ho venduto un mio terreno poiché ho allentato il lavoro. Non sono mai stato contattato da qualcuno che mi abbia chiesto precedentemente l’acquisto del terreno. Pertanto non comprendo per quale motivo sono stato preso di mira da questa gente”. In ogni modo Fortunato ha assicurato che ripianterà il vigneto che i malviventi gli hanno distrutto.  Per il presidente del Consorzio Ue Coop, del Consorzio di tutela del Brindisi e Squinzano Dop e di Cantine Due Palme, Angelo Maci, la matrice è chiara: “L’atto incendiario dello scorso anno subito da Due Palme e poi subito dopo la sparatoria sulla vetrata di casa mia è la stessa regia della distruzione del vigneto della masseria “Li Veli” e del vigneto dell’amico, Cosimo Fortunato, stessi mandanti stessi esecutori”. Infine, la prefetta di Brindisi, Carolina Bellantoni, ha convocato per venerdì 30 luglio alle ore 11 un incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica allargato al sindaco di Cellino San Marco, territorio dove le scorse settimane e ancora pochi giorni fa diversi imprenditori vinicoli sono stati bersaglio di atti vandalici. Alla riunione del Comitato parteciperanno anche le associazioni di categoria. In particolare nella notte fra giovedì e venerdì scorsi in un vigneto sono state danneggiate oltre mille piante con il frutto in maturazione. Meno di un mese fa, il 29 giugno, era stato distrutto un intero vigneto di un’azienda agricola.

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