«Da domani la Gazzetta del Mezzogiorno si ferma»

Luglio 31, 2021 1158

«Da domani la Gazzetta si ferma». E' l'asciutto titolo dell’editoriale con cui il direttore Michele Partipilo spiega ai lettori come mai la Gazzetta del Mezzogiorno interrompe le pubblicazioni e il 2 agosto non sarà più in edicola, come annunciato ieri dall’editore. "Dopo 134 anni - scrive Partipilo - si interrompe una storia che neppure le due guerre mondiali poterono fermare. Se non interverranno auspicabili colpi di scena, il destino del giornale e di tutti i lavoratori è segnato». Si tratta di 144 persone, tra giornalisti e poligrafici. E chiede «a chiunque possa intervenire di farlo senza indugio, senza calcoli, senza interessi». La Gazzetta, sottolinea, «è patrimonio di tutti e identità collettiva di un territorio». È dal 24 settembre 2018, ricorda, «che i giornalisti e tutti gli altri dipendenti fanno sacrifici enormi per continuare a mantenere in vita il giornale. Abbiamo lavorato gratis per mesi».

Ma «oggi scade il contratto di affitto con cui la curatela fallimentare il 12 dicembre scorso aveva affidato alla Ledi srl la gestione temporanea della Gazzetta. Da quel giorno sono seguiti mesi di lavoro intensi» e «nella nuova redazione sono venuti a salutarci rappresentanti delle istituzioni, politici, colleghi che hanno apprezzato il lavoro svolto e hanno intravisto un futuro sereno per la Gazzetta. E invece si sbagliavano": «non restano che poche ore per un salvataggio in extremis o per una più che probabile morte annunciata». La possibilità di una proroga della gestione da parte della Ledi "è venuta meno in queste ore - spiega Partipilo - perché la continuità aziendale che sarebbe stata così assicurata - garantendo il valore della testata - non avrebbe avuto alcuna considerazione nelle successive valutazioni».

«È chiaro - aggiunge - che in ballo c'è l’assegnazione finale della Gazzetta a una delle due società in corsa e cioè la Ledi srl, che gestisce in affitto la testata fino a stanotte, e la Ecologica spa che ha presentato un’analoga proposta di concordato nel fallimento. Ai giornalisti come agli altri lavoratori della Gazzetta non interessa quale sarà il risultato finale della procedura fallimentare. A noi interessa che la Gazzetta resti nelle edicole come è accaduto da 134 anni a questa parte». In queste poche ore che restano servono «soluzioni e, soprattutto, serve responsabilità": un giornale non è solo un’azienda che può riprendere la produzione dopo una procedura fallimentare, se interrompe le pubblicazioni «ne subisce conseguenze che non di rado portano alla morte». Partipilo rivolge così alle istituzioni l’appello «a fare ogni sforzo, a spendere ogni residua energia perché la Gazzetta resti in edicola. Non solo lunedì - conclude - ma fino a quando lo vorranno le genti di Puglia e Basilicata». (ANSA).

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