Mesagne cambia volto e cultura. Adesso, però, bisogna strutturare il turismo In evidenza

Agosto 24, 2021 2188
Via Albricci con i turisti durante lo shopping serale Via Albricci con i turisti durante lo shopping serale

A Mesagne, da qualche anno, si assiste a un cambio di cultura. Per la verità si tratta di un’evoluzione di quello che è sempre stato un carisma dei mesagnesi: il saper accogliere. Lo si vede ogni giorno, in particolar modo l’estate, quando il centro della città di giorno è un frizzante luogo dove, fare la spesa o consumare dei drink, è un piacere mentre la sera è un turbinio di attività enogastronomiche, molto diversificate tra loro, che hanno creato nella comunità locale un certo benessere economico. Lavorano gli operatori commerciali, i giovani, i meno giovani, impiegati come camerieri, chef, cuochi o semplicemente lavapiatti. Centinaia di famiglie che vivono grazie a un turismo che diventa sempre più frizzante, vivo e qualificato. 

PIAZZA ORSINI DEL BALZO TAVOLINI AGOSTO 2021 1Poi ci sono le attività recettive, alberghi e B&b, che in questo periodo hanno il “sold out”. Per dirla con una terminologia internazionale, oggi sempre più in voga nella cittadina messapica. Un po' dappertutto ci sono tavolini all’esterno dei locali, sui marciapiedi, nelle piazze, nei vichi e finanche in strada, dove sono somministrati piatti della tipica cucina locale. D’altronde la medesima situazione spaziale la si trova in città turistiche importanti del Salento come Ostuni, Otranto, Lecce, solo per citarne alcune, che hanno fatto del turismo la loro primaria fonte di ricchezza economica. Un’attività che, in ogni modo, imbarazza coloro che scelgono di fare una serena passeggiata nel centro storico giacché si devono districare tra tavolini e sedie. Perché questa vivacità di attività, alcune volte, cozza anche con la richiesta dei residenti del centro storico al sacrosanto diritto del riposo, alla serenità familiare.  Pertanto, riuscire a far conciliare le due esigenze è il segreto del successo. Ecco perché l’Amministrazione comunale, in questo senso, sta cercando di regolamentare e controllare il tutto per soddisfare entrambe le richieste.

Questo perché sono tanti gli apprezzamenti che giungono in Comune per il cambio di passo, e di cultura turistica, di Mesagne. Come quella di Carlo Argentieri che ha spiegato: “Sarà che io sono abituato a vivere in città a vocazione fortemente turistica, come Firenze, Venezia, la stessa Riva del Garda dove vivo da 25 anni, ma vedere la foto di piazza Orsini del Balzo piena di tavolini mi rende felice, contento ed orgoglioso della “mia” Mesagne, paese bellissimo da sempre, ma da sempre sottovalutato, sottostimato, svenduto, mi riferisco al valore dei terreni e degli immobili”. Argentieri ha, quindi, aggiunto: “Centro ricchissimo di gioielli architettonici, di angoli caratteristici, di bellissime piazze e piazzette, purtroppo per lunghissimo tempo tenute in condizioni pietose e poco valorizzate”.

Per Paolo Renis, manager presso il ReNoir Village di Milano, “Mesagne è un esempio del Sud da seguire. Un paese funestato negli anni ‘90 dalla delinquenza, un luogo dove nessuno voleva vivere né soggiornare. Oggi grazie ad un capillare lavoro delle istituzioni, forze di polizia e della cittadinanza è diventata una cittadina turistica dov’è ogni sera si riversano migliaia di visitatori da ogni dove, in totale sicurezza”. Ed ha aggiunto: “Il centro storico, prima definito ghetto, oggi risplende ogni sera con i suoli localini bellissimi in cui respiri aria di festa. Oggi quel paesino che ho lasciato 30 anni fa con piacere, lo lascio con nostalgia e con l’orgoglio di vederlo come una perla del nostro Sud”. Alla luce di questa ripresa resta una condizione primaria: strutturare il turismo affinché, in futuro, sia fonte di ricchezza e non di disagio. 

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Ultima modifica il Martedì, 24 Agosto 2021 17:48