5 minorenni indagati per frasi razziste, fasciste e omofobe nel giorno della Memoria In evidenza

Novembre 16, 2021 873

Nei giorni scorsi, a conclusione delle indagini preliminari avviate a partire dal 27 gennaio 2021, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, ha emesso, a carico di 5 minori, il provvedimento di avviso delle conclusione delle indagini stesse per il reato di cui agli artt. 110 e 604 bis c.p. perché, “in concorso tra loro e con altre persone allo stato non identificate, in occasione della richiamata celebrazione, mandata in diretta streaming tramite la piattaforma “Youtube”, poiché era stata resa attiva una chat pubblica riservata ai commenti da parte dei singoli utenti, si collegavano alla predetta chat e, in contemporanea con la diretta streamimg, pubblicavano dei post inneggianti al partito fascista e nazista nonché numerose frasi aventi manifestazione antisemita, di discriminazione razziale ed in ordine all’orientamento sessuale”.

In data 27 gennaio 2021, presso il salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, organizzata dalla Prefettura di Brindisi, alle ore 10:30, si svolgeva la cerimonia commemorativa del “Giorno della Memoria”, anche in diretta streaming attraverso un canale dedicato sulla piattaforma “youtube”, in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani e venivano conferite 4 medaglie ad altrettanti sopravvissuti all’olocausto.

Nello stesso circuito telematico dedicato, veniva resa attiva una chat, ovvero uno spazio riservato ai commenti da parte dei singoli utenti, moltissimi dei quali erano studenti degli istituti di istruzione secondaria della provincia di Brindisi, coinvolti nell’iniziativa dal Provveditorato agli Studi – Ufficio Scolastico Provinciale.

Durante lo svolgimento della cerimonia, nella chat pubblica, contemporaneamente alla trasmissione delle immagini, venivano diffusi post inneggianti al partito fascista e nazista, espressioni antisemite e di discriminazione razziale, di apologia verso esponenti della criminalità mafiosa, affermazioni discriminanti i generi e gli orientamenti sessuali.

Il numero consistente di soggetti coinvolti, nonché la progressiva intensità degli interventi aggressivi, depongono (ed è questa l’ipotesi di lavoro che hanno sviluppato gli investigatori della Digos) per quella strategia preventivamente concordata nota, in gergo, col nome di Shit Storm poiché si sostanzia come un attacco telematico di gruppo diffuso in rete con l’obbiettivo di impedire gli eventi (“c.d. crash della live”) ovvero di neutralizzare lo scopo didattico/educativo. Nell’ambito del gruppo, infatti, alcuni soggetti si sono evidenziati in quanto promotori ed organizzatori del predetto attacco.

Subito dopo il fatto reato, personale Digos, che ha acquisito l’intero contenuto della chat, comprendente 2540 records, e focalizzando l’attenzione su alcuni studenti minorenni, in sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, immediatamente informata, e recependone le direttive che sono sempre indirizzate alla rieducazione e al recupero del minore che non ha interiorizzato, evidentemente, i “mali” della storia e il rispetto delle libertà altrui, ha svolto le indagini, prettamente di natura informatica, ed è riuscito a raccogliere elementi univoci gravi e concordanti a carico di 5 minori della decina di soggetti coinvolti, classe 2004/2005, studenti degli istituti di istruzione secondaria, 3 della provincia di Brindisi, 1 della provincia di Taranto e 1 di Bari.

A tutti, compresi gli esercenti la potestà genitoriale, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce. Tutti i minori sono risultati inseriti in ottimi contesti familiari, nonché affettivi e culturali e molti di loro sembrano aver compreso la gravità del comportamento assunto il 27 gennaio 2021.

Infine, va evidenziato che molti studenti che hanno partecipato all’iniziativa attraverso la chat e che hanno avuto modo di leggere in diretta le frasi inneggianti al partito fascista e nazista, nonché antisemita e di discriminazione razziale e in ordine all’orientamento sessuale le hanno segnalate all’ufficio Digos dimostrando grande senso di responsabilità e consapevolezza della loro gravità.

La serrata ed efficiente attività di indagine da parte della Digos ha riscosso il plauso del Questore che ringrazia per la sensibilità e l’attenzione la Procura dei Minori.

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Novembre 2021 16:21