Mesagne. Angelo Pignatelli lascia la città: "abbandonato da tutti" In evidenza
Non ce la fa più un commerciante di Mesagne a portare avanti la sua battaglia di dignità per non essere soffocato dagli usurai. Dopo aver accumulato debiti per decine e decine di migliaia di euro nella sua attività commerciale, dopo essersi rivolto a tutte le istituzioni possibili per essere aiutato, dopo aver ben valutato di non rivolgersi agli usurai per chiedere i fondi necessari per coprire i debiti accumulati con gli istituti bancari, ha deciso di gettare la spugna e andare via dalla sua città per rifarsi una vita lavorativa altrove. Parliamo di Angelo Pignatelli, 58 anni, volto conosciuto in provincia perché per diversi lustri ha gestito una fiorente gelateria meta di clienti che giungevano da più parti della provincia.
Oggi lo abbiamo ritrovato, dopo ben due scioperi della fame, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore a pezzi. “A 58 anni compiuti – ha spiegato - sarò costretto ad andare via da Mesagne e dalla mia terra, dopo che per due anni, sono stato abbandonato da tutti, sia dai politici, che fanno finta di ascoltarti, e, soprattutto, dalle istituzioni che si riempiono continuamente la bocca con la parola legalità, solo per lavarsi la coscienza, senza fare effettivamente niente nella giusta direzione”. Pignatelli, per la verità, ha ricevuto la solidarietà da tanta gente che ha compreso bene il suo disagio. Ma la solidarietà da sola non paga le banche, non estingue di debiti. Tanti hanno perorato la sua causa per poi, alla resa dei conti quando cioè dovevano muoversi per mettere in moto gli ingranaggi farraginosi della burocrazia, sono svaniti nel nulla. “Ho portato avanti, purtroppo da solo, delle battaglie che non erano solo per me, ma per tutte le partite Iva e i cittadini che si trovano nella mia situazione”, ha proseguito il commerciante -. Si, da solo, perché nella nostra amata terra, l’invidia, la paura di esporsi, anche se per una giusta causa portata avanti da un collega, la fanno da padrona. Quando capiremo che solo uniti si potrà vincere la battaglia contro uno Stato insensibile sarà, ormai, per noi troppo tardi”.
In questi anni di protesta Pignatelli ha avuto diverse proposte, sia di centro, sia di destra sia di sinistra, di scendere in campo, nell’arena politica, per difendere i diritti della sua categoria. “Ho sempre risposto di no – ha precisato il commerciante – anzi ho deciso di non andare più a votare poiché oggi la nostra categoria non la vedo rappresentata da nessun partito politico. Nel 2023, per la prima volta da quando ho iniziato a votare, non mi recherò alle urne. Il mio unico obiettivo e tornare a lavorare per pagare i debiti. Chiedo molto?”.
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