LA MANCANZA DI STRUMENTI URBANISTICI CAUSA CRISI ECONOMICA E MALAFFARE. CHI NON E’ ADEGUATO SI FACCIA DA PARTE In evidenza
Le ultime polemiche scatenatesi sugli organi di stampa costituiscono la conferma dei nostri timori in riferimento alle cause che determinano la crisi economica del nostro territorio. Siamo di fronte, insomma, ad un immobilismo che trae origine dalla (voluta?) mancata adozione di strumenti urbanistici attraverso cui poter pianificare il futuro delle nostre città. Allo stato attuale, infatti, molte amministrazioni comunali della provincia di Brindisi sono ancora prive di tali strumenti e questa è la causa più evidente dello stato di abbandono in cui versano intere aree delle nostre città. A fronte di tali lacune di carattere urbanistico, però, c’è chi non si ferma. Ci riferiamo a chi ha sempre agito (e continua a farlo) nella totale illegalità, alimentando l’economia del malaffare e creando le condizioni perché aumenti in maniera esponenziale il degrado sociale ed economico.
Tutto questo rende ancora più incomprensibile la mancata introduzione di “regole” in campo urbanistico. Tra l’altro, è perfettamente inutile continuare a parlare di promozione e marketing territoriale della nostra provincia se poi non si creano le condizioni perché le stesse città risultino attrattive, ospitali e ricettive.
Certo, ci sono esempi virtuosi che vanno in direzione opposta (vedi Fasano-Mesagne) dove la nascita di strutture turistico-ricettive è stata addirittura incentivata grazie a percorsi autorizzativi più agili, oppure del territorio Barese dove le iniziative per investimenti privati, che producono ricchezza e lavoro, sono ormai giornalieri.
Purtroppo, però, casi come quello della città di Brindisi devono far riflettere. Il Piano Urbanistico Generale è ancora una chimera e del Piano della costa non si hanno tracce. Ma ciò che sconcerta è la linea contrapposta tra chi, anche all’interno dello stesso Esecutivo comunale, prova a creare le condizioni per uno sviluppo turistico e chi, invece, appone vincoli e ravvisa illegalità ad ogni tentativo di rendere più attrattiva (in termini di investimenti) questa città. E’ il caso dell’assessore all’Urbanistica Dino Borri, il quale continua a minacciare il possibile intervento della Magistratura ogni volta che si parla di investimenti privati, che si tratti di strutture turistico/ricettive, industriali, portuali, commerciali, residenziali. E’ come se ci si trincerasse dietro “ombre di possibile malaffare” per nascondere l’incapacità a dotarci degli strumenti urbanistici previsti per legge. Ci troviamo di fronte, insomma, a forme di inadeguatezza che penalizzano mortalmente il nostro territorio e di fronte alle quali la “politica” non può continuare a rimanere in silenzio.
Brindisi è una città bellissima, infrastrutturata con porto, aeroporto, collegamento ferroviario, superstrada di collegamento con Lecce e Taranto e la sua decrescita (in)felice rischia di portarsi dietro l’intero territorio provinciale.
La costa Nord versa in uno stato di abbandono apocalittico, la zona industriale ormai, come forse fa comodo, è dismessa, le periferie languono. Il tutto è dovuto alla scarsa attrattività del territorio per investimenti privati a causa della mancanza di regole certe.
I cittadini e gli imprenditori sono i primi a chiedere certezza delle regole che significa trasparenza e legalità e quindi sono le vere “vittime” oltre ad essere stanchi di essere vessati/umiliati/sbeffeggiati da chi vuol ribaltare su altri le proprie responsabilità.
Oggi più che mai, pertanto, sarebbe opportuno che il sindaco Riccardo Rossi dicesse come la pensa in riferimento alle dichiarazioni dell’assessore Borri ed ai suoi attacchi sconsiderati ai cittadini, ai professionisti ed al sistema delle imprese ed a chiunque si permette di porre in risalto le lacune e l’inadeguatezza del suo operato.
La classe politica che governa Brindisi dovrebbe spiegare all’assessore con delega all’Urbanistica Borri che ai cittadini ed agli imprenditori si danno risposte precise rispetto agli impegni presi quando si assume l’incarico politico e che gli stessi non hanno bisogno di lezioni di Urbanistica ma di risposte.
Il Sindaco Rossi potrebbe aiutare il prof. Borri a capire che se si è inadeguati si può anche chiedere scusa ai cittadini e magari avere la sensibilità di farsi da parte. Il tutto, anche in considerazione del fatto che Brindisi ha la responsabilità di ruolo-guida del territorio provinciale.
Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi
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