Mesagne. Due monumenti storici in mano al degrado e all'oblio In evidenza

Febbraio 09, 2023 1626

Due strutture storiche del XVI secolo di Mesagne da anni sono lasciate nell’oblio e nell’abbandono totale. Inserite nell’elenco delle candidature del Fondo ambiente Italia, senza nessun esito positivo di finanziamento, sono presenti nell’elenco delle opere da alienare del comune di Mesagne. Anche qui senza ricevere nessuna opportunità di vendita. Si tratta del convento dei frati Domenicani e della masseria Belloluogo, entrambi del XVI secolo. Quest’ultima ricade territorialmente in agro del comune di Brindisi. Il convento dei frati è composto da ambienti che una volta erano il chiostro, il refettorio, la sala del capitolo, la cucina, i magazzini, le rimesse, il parlatorio, le cantine, il forno e le stalle. Al primo piano c’è il dormitorio, l'ospizio, la biblioteca, l'archivio e le sale di lettura. In particolare il chiostro presenta, ancora oggi, volte a crociera decorate con ornamenti e bassorilievi, dei pilastri tetrastili sorreggono la struttura a pianta quadrangolare. Tra le decorazioni numerosi affreschi, di cui uno rappresentante il beato Nicola Paglia.

Il Comune per diversi anni lo ha utilizzato come deposito. La masseria Belloluogo ha una architettura a corte chiusa, costruita intorno al XVI secolo con torre rinascimentale con caditoia, arma araldica e loggia, rivista poi in chiave neogotica nei primi anni del ‘900. L’edificio fu donato, tramite dall'Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia, al comune di Mesagne con una precisa destinazione d’uso, ossia per essere utilizzata quale centro di recupero e reinserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti. Da quel momento il comune di Mesagne cercò di realizzare la struttura attraverso l’accesso ad alcuni finanziamenti. Un primo finanziamento fu acquisito nel 1993, circa 105 milioni di vecchie lire utilizzati solo per comprare attrezzature agricole. Un secondo finanziamento, di circa 800 milioni, arrivò nel 1996 e servì per ristrutturare la masseria. L’attività di natura sociale però non fu mai attivata e per la masseria iniziò il lungo depauperamento. Sul futuro di questi beni culturali è intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona.

“Nei prossimi giorni – ha spiegato D’Ancona - con il delegato ai Beni culturali del Comune, Mimmo Stella, e con l’architetto Marta Caliolo dobbiamo fare un sopralluogo nella masseria per fare un punto della situazione e capire cosa fare in futuro di questo immobile. Masseria molto bella che però non attrae acquirenti poiché ha una destinazione d’uso al momento limitata. Essendo di competenza territoriale del comune di Brindisi c’è la necessità di interfacciarsi con loro per vedere di trovare una soluzione urbanistica”. Diversa la situazione per l’ex convento dei frati Domenicani. “Su questo immobile – ha spiegato l’amministratore - è in atto una discussione al nostro interno poiché vorremmo tenerlo e destinarlo a laboratorio socio-culturale a servizio del centro storico, da cui dista poche decine di metri. Dobbiamo, pertanto, focalizzare bene la destinazione d’uso e intercettare qualche finanziamento che ci permetta di ristrutturarlo”.

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