Mesagne, indagine su due falsi agenti

Giugno 18, 2023 818

Nonostante gli avvisi di attenzione diramati dalla polizia di Mesagne i truffatori sono tornati a colpire un’anziana donna. Lo hanno fatto con la tecnica dell’incidente accaduto a un figlio e alla necessità di ricevere del contante per coprire i costi dell’assicurazione. Naturalmente, come sempre, il sinistro era parte di un progetto delinquenziale per derubare l’anziana. Così, dopo il “colpo” i falsi agenti si sono dileguati senza lasciare traccia del loro passaggio. Se non incredulità, sconforto e profonda umiliazione nella vittima. Truffe, in ogni modo, portate a segno probabilmente con la complicità di un basista locale che conosce le vittime e fornisce le indicazioni necessarie ai complici. D’altronde non si spiegherebbero diversamente alcune casualità come la conoscenza della famiglia da truffare, la presenza di una persona anziana, l’esistenza di un figlio, il fatto di avere in casa gli euro frutto della pensione riscossa da pochi giorni e, non per ultimo, il numero telefonico. L’episodio si è verificato nella tarda mattinata di giovedì in via San Donaci. Vittima di due truffatori una signora di 80 anni.

Nella tarda mattinata la signora ha ricevuto una telefonata da un fantomatico agente delle forze dell’ordine che gli ha comunicato di un incidente accaduto al figlio. Purtroppo l’auto coinvolta nel sinistro era priva di assicurazione e affinché non si procedesse al sequestro del mezzo era necessario coprire con celerità il premio assicurativo. L’interlocutore chiudeva la sua telefonata avvisando la signora che un suo collega sarebbe passato dalla sua abitazione per riscuotere la somma necessaria a oblare il tutto. Infatti, dopo pochi minuti un signore si è presentato alla porta dell’anziana e ha riscosso la somma necessaria: ben 500 euro. Tuttavia, dopo qualche minuto la signora ha iniziato a preoccuparsi per le condizioni del figliolo. Pertanto, ha preso il telefono e gli ha telefonato. Naturalmente con sua grande meraviglia ha scoperto non solo che il figlio stava bene, ma, soprattutto, non aveva fatto nessun incidente. Solo allora ha compreso di essere stata truffata. A quel punto il figlio dopo averla consolata e rassicurata ha composto il numero del locale commissariato di polizia e ha denunciato il fatto. Gli agenti hanno avviato le indagini ricostruendo la fisionomia del falso agente e acquisendo i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona.  

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