Mesagne. Il Comune triplica le rette del canile In evidenza
Dopoil sequestro del canile di Mesagne da parte della Procura di Brindisi lo stesso riapre con le tariffe triplicate a carico di coloro che vogliono lasciare definitivamente il proprio cane. Infatti, con delibera 192 del 9 giugno scorso ha aumentato la retta giornaliera da 3,20 euro a 7 e 9 euro, oltre iva, giornalieri per cane. Nello specifico le 9 euro sono per i cani particolarmente pericolosi. Per i cani provenienti da altri Comuni la tariffa è di 8 e 10 euro, oltre iva, per cane al giorno.
“Questi aumenti - ha spiegato il delegato comunale al canile, il consigliere Vincenzo Carella – sono stati determinati per adeguarsi ai nuovi costi di gestione e come deterrente alle rinunce di proprietà”. Intanto, il canile si è imbellettato ed ha riaperto i battenti, dopo cinque anni del sequestro da parte della Procura di Brindisi, per accogliere i pelosi in una veste del tutto nuova. Basti pensare che l’ente pubblico ha realizzato al suo interno una sala per la toilettatura degli stessi animali. Oggi ogni peloso, dei 106 presenti, ha a disposizione 6 metri quadrati di box, tra interno ed esterno. Il Comune ha risolto i problemi atavici legati alla funzionalità del pozzo artesiano, installato un nuovo depuratore, risolto il problema dell’impianto di beveraggio e il deflusso delle acque reflue dei box. Sono state potenziate le aree verdi di sgambamento, realizzati nuovi spogliatoi per gli operatori, riqualificati gli ambulatori veterinari dei canili rifugio e sanitario che sono stati accatastati e sono agibili a norma di legge. “Solo pochi anni fa la struttura ospitava più di 500 cani in condizioni precarie mentre oggi, grazie ad un lavoro serrato ed in perfetta sintonia tra i volontari e l’istituzione la struttura ospita solo 106 cani”, ha precisato il consigliere Carella -. Questo è un lavoro senza precedenti che ha portato e porterà un risparmio di centinaia di migliaia di euro all’ ente che oggi si trova ad affrontare il problema del randagismo ridimensionato di almeno 5 volte rispetto a qualche anno fa”. Tuttavia, mettere tutto a norma non è stato facile. “Sono stati più di 5 anni durissimi – ha proseguito il consigliere comunale – che abbiamo affrontato senza poter utilizzare il canile, ma ce l’abbiamo fatta sopperendo alle tantissime emergenze quotidiane. In ogni modo, il nostro obiettivo è di ridurre il numero dei cani reclusi e proseguito con gli affidi”.
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