Mesagne: affittasi casa, ma non a gente di colore

Luglio 16, 2023 573

Una incredibile storia di razzismo si è verificata a Mesagne, anche se poteva essere benissimo un’altra realtà. Una ragazza cerca casa telefonicamente, la trova, ma quando la proprietaria apprende che dall’altro capo del telefono c’è una ragazza di colore, senza scusarsi, gli dice che non è più disponibile per impegni presi in precedenza. Dopo qualche ora un amico della ragazza richiama il numero della proprietaria dell’abitazione, si presenta come un professionista e, magicamente, l’appartamento è ritornato di nuovo libero e disponibile tanto da fissare un appuntamento per il giorno successivo per vederlo. Storie di straordinario razzismo verificatesi in una città che il razzismo lo ha messo alle porte da sempre. Infatti, Mesagne è la città dell’accoglienza, città della Cultura 2023, città Mariana, città d’Arte, ma da ieri ha anche un preoccupante rigurgito razzista.

I fatti. Alina, nome di fantasia, è una ragazza africana trentenne che da diversi anni risiede regolarmente in Italia. Da qualche anno lavora in un ristorante mesagnese per mantenere sia lei sia la sua famiglia rimasta in Africa. Anzi Alina, grazie al suo lavoro, mese dopo mese invia i risparmi ai suoi genitori che stanno costruendo un’abitazione per tutta la famiglia. Chi conosce Alina ci ha raccontato che è una ragazza stupenda e grande lavoratrice. L’abitazione in cui vive, piuttosto piccola, è un esempio di pulizia. Il suo datore di lavoro, che l’ha assunta già da diversi anni, è particolarmente contento e grato del lavoro che svolge la ragazza. Peraltro gran parte delle polpette, panzerotti, e tante altre leccornie salentine sono preparate da lei in cucina. Qualche giorno fa Alina ha deciso di trovare un altro appartamento più accogliente. Pertanto, ha sfogliato gli annunci degli immobili da affittare su Mesagne e ha trovato un bilocale. Il costo è di 450 euro mensili oltre le spese condominiali. Una richiesta che ha soddisfatto Alina che ha preso il telefono e ha chiamato il numero indicato in calce all’avviso.

Gli ha risposto una signora che l’ha delucidata sulla tipologia dell’appartamento e gli ha comunicato l’importo del canone mensile dell’affitto. La ragazza ha accettato, ma quando gli ha detto di essere africana l’atteggiamento della donna è cambiato e gli ha comunicato con voce sbrigativa che, tuttavia, non può affittare l’appartamento perché già impegnato. La ragazza è rimasta delusa e perplessa. Dopo qualche ora ha raccontato l’episodio a un suo amico che, senza pensarci due volte, ha preso il telefono e ha chiamato il numero della proprietaria dell’immobile. Ha risposto la stessa signora alla quale l’amico si è presentato come un professionista di Mesagne, un medico, in cerca di un’abitazione. La signora con voce gentile lo ha erudito sull’appartamento e sul costo di affitto. Si sono lasciati con l’impegno di risentirsi il giorno dopo per visitare l’immobile. Due telefonate, due risposte differenti un unico sostantivo: razzismo.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Ultima modifica il Domenica, 16 Luglio 2023 17:13