Conserve Italia Mesagne chiude la lavorazione 2023 con successo In evidenza

Novembre 04, 2023 1122

Con la fine del mese di ottobre ha chiuso la campagna orticola 2023 lo stabilimento Conserve Italia di Mesagne con la lavorazione di poco più di 623mila quintali di pomodoro. Un’annata che si preannunciava disastrosa, ma che grazie alle buone condizioni meteo estive si è ripresa e ha tagliato il traguardo con una qualità di prodotto al top. Sono i pomodori che tra qualche mese arriveranno sulle tavole degli italiani con l’antico e prestigioso marchio “Cirio”.

Soddisfazione anche sul fronte delle giornate lavorative per i 433 operai assunti a tempo determinato di cui 330 hanno potuto assicurarsi un buon guadagno grazie alla media delle 51 giornate lavorate. Rispettata anche la convenzione con gli oltre 50 lavoratori cui è stato garantito un minimo di 151 giornate lavorate.  Dato, questo, che in futuro potrebbe ampliare la platea dei lavoratori a tempo indeterminato all’interno del conservificio emiliano. Soddisfazione per questi risultati esaltanti è stata espressa dal segretario provinciale della Uila, Luigi Vizzino.

“Il 2023 è stata un’annata complessa a causa delle avverse condizioni meteo – ha esordito il segretario Vizzino - che nei mesi scorsi ha visto una contrazione della raccolta di pomodoro con il conseguente rallentamento della produzione. Un’annata che, fortunatamente, alla fine si è rivelata straordinaria e non solo per le giornate lavorate in più. I lavoratori, infatti, oltre al salario possono contare sugli effetti del settore previdenziale e della disoccupazione agricola. Una condizione di reddito diretto molto importante”. In questi giorni nel conservificio è iniziata la rilavorazione del prodotto in cui sono impegnati anche una ventina di operai stagionali che in questo modo possono raggiungere la soglia delle 51 giornate che da loro diritto all’indennità di disoccupazione agricola. Questi risultati confermano che ci si è lasciati alle spalle gli anni bui in cui Conserve Italia voleva chiudere lo stabilimento e trasferire la lavorazione altrove. “Sono stati anni di angoscia – ha confermato il segretario – poiché tante famiglie stavano per vedersi privare del solo reddito. Fortunatamente la vertenza che abbiamo avviato ha avuto esito positivo ed oggi Conserve Italia di Mesagne è uno stabilimento molto importante nel panorama italiano e internazionale. Qui il miraggio del posto fisso è ormai una bella realtà grazie all’inversione di rotta deciso dal management aziendale. Oggi Mesagne è divenuto uno stabilimento strategico per il mercato globale. Qui, infatti, si lavora l’eccellenza del prodotto a marchio “Cirio” e una serie di derivati e sottoprodotti che coprono un mercato molto importante”.conserve italia lavoratrici 3

Intanto, la Uila a fine mese aprirà la fase negoziale per il rinnovo del contratto provinciale di lavoro per il comparto agro-industriale. “Stiamo lavorando su una piattaforma contrattuale molto importante che non riguarda solo la disoccupazione agricola bensì anche gli aspetti previdenziali che siamo certi possano far recuperare ai lavoratori il dramma dei mancati redditi di questi ultimi due anni e offrire loro un orizzonte di serenità”. Così, se il 2023 si sta chiudendo bene sul fronte del comparto agricolo il 2024 si preannuncia con qualche ombra. “Il 2023 si chiude bene perché abbiamo fatto cose importante mentre il 2024 si preannuncia con un contenzioso importante da affrontare con il governo da cui ci si aspettava risposte diverse. C’era da recuperare una pressione tributaria che affoga i redditi delle famiglie e invece, anziché esentare dall’Irpef gli incrementi contrattuali e le tredicesime, è stata fatta una manovrina congiunturale e non strutturale con una risposta parziale al bisogno di riduzione della pressione fiscale. Risultati che stridono con le aspettative dei lavoratori e dei pensionati che in Italia, è certificato, pagano più tasse”.

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