Muore il notaio Nicoletta senza che la "sua" città lo onori della cittadinanza In evidenza
Cordoglio a Mesagne. È deceduto ieri a Brindisi all’età di 102 anni il notaio Roberto Nicoletta che per diversi lustri ha esercitato la sua professione a Mesagne. In città in molti lo ricordano nell’esercizio della sua attività come uomo di grande umanità e saggezza. Ha esercitato per quaranta anni la sua professione in via Martiri della Libertà 21: luogo dalla denominazione emblematica e dal significato molto autobiografico. Ha svolto la sua professione nel periodo post bellico della ricostruzione. Dal suo studio sono passati in tanti per usufruire della sua scienza giuridica. Al suo fianco le infaticabili collaboratrici Rita Lagatta, Giuseppina Ancora ed Elvira Mingolla. Oltre a Carmelo Corallo che si occupava dei rapporti con il catasto e altri vari enti. Nicoletta per diversi lustri era stato l'unico notaio presente sia a Mesagne sia nel circondario. È stato il notaio della ricostruzione della città, quando i mesagnesi emigrati in tutto il mondo inviavano a casa i risparmi per acquistare il terreno dove poter costruire la loro abitazione e viverci da pensionati.
I rogiti si svolgevano tutti da Nicoletta. Soprattutto, Roberto Nicoletta, dopo essere andato in pensione, era stato un testimone vivente della Shoa. Infatti, durante la seconda guerra mondiale era stato deportato presso il campo di concentramento di Dachau da cui riuscì a fuggire per ben due volte. Una tragica esperienza che più volte ha raccontato con grande generosità agli scolari delle varie città della provincia di Brindisi. Proprio per questi motivi il 5 maggio del 2016 l’avvocato Carmelo Molfetta aveva depositato presso il protocollo del comune di Mesagne, al numero 0011771, una richiesta di concessione della cittadinanza onoraria all’emerito professionista. Per questa richiesta, però, non solo non è stata concessa, ma non è stata mai fornita una risposta da parte dell’ente pubblico. Il documento, probabilmente, si è perso nei meandri degli archivi e a Nicoletta non fu concesso mai l’onore di divenire cittadino mesagnese. Strana circostanza giacché il Comune negli ultimi anni ha concesso diverse cittadinanze onorarie. L’avvocato Carmelo Molfetta, in occasione del compimento dei 100 anni del notaio, gli aveva dedicato una pubblica nota chiamandolo “L’eroe borghese”.
Nel 2009 gli studenti della scuola media “Aldo Moro, in occasione della pubblicazione del volume ““Novecento – Gli anni della guerra 1940-1945”, raccolsero la testimonianza della prigionia di Nicoletta nel campo di Dachau. Ai ragazzi, in un primo momento, aveva detto: “Non saprei cosa raccontare, non so, ricordo quando sono evaso due volte dal campo di concentramento di Dachau, ma non so se può interessare”. “Non so se è chiaro: questo arzillo signore è stato uno che noi abbiamo conosciuto come stimato professionista, borghese, nella accezione migliore del termine, che in gioventù aveva sfidato la morte scappando per ben due volte dal campo di concentramento tedesco di Dachau. Quest’uomo eccezionale nella sua normalità, rigoroso professionista, di alta cultura, dalla sensibilità e dal coraggio fuori dal comune ha svolto la sua professione a Mesagne”, ha chiosato l’avvocato Carmelo Molfetta.
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