L'altra Mesagne, quella delle oscure dipendenze

Gennaio 04, 2024 919

In questi giorni di festa, in cui a Mesagne tutto scintilla e i soldi scorrono a fiumi tra cene e regali, c’è l’altra faccia della realtà. Quella dei bisogni, degli indigenti e delle dipendenze, sia da alcool sia dal gioco. Faro di questo mare tempestoso è Casa di Zaccheo che oltre a essere mensa sociale per gli indigenti, in cui è possibile consumare un pasto caldo al giorno, è anche centro di ascolto sia per le ludopatie sia per il l’alcolopatie. Spesso queste due dipendenze molte volte interconnesse tra loro, dove ad essere maggiormente esposti sono le persone di età compresa tra i 20 e i 60 anni. Nel biennio 202172022 l’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che il 17% dei soggetti analizzati, tra i 18 e i 69 anni, consuma e abusa di alcol, con modalità di assunzione che mettono a rischio la loro salute. Una persona su sei ha un maggior rischio di contrarre patologie legate all’alcol o di sviluppare una dipendenza. Il 9% consuma l’alcol praticando il binge drinking e il 2% consuma giornalmente dosi di alcol molto elevate. Dal punto di vista anagrafico, il maggior consumo di alcol è stato identificato nei giovani e giovanissimi, tra i 18 e i 24 anni, e a consumare più alcol sono i ragazzi (21%) rispetto alle ragazze (13%). Per ciò che riguarda la dipendenza da gioco Nomisma Spa ha rilevato che, nel 2021, l’accesso al gioco d’azzardo è in forte crescita soprattutto tra i giovani appartenenti alla generazione zeta e gli over 65. Le statistiche riportano che le scommesse sono aumentate del 21%, e che la fascia di età che gioca con maggior frequenza sono gli adulti, circa il 60% dei partecipanti allo studio. Per avere una conferma dello studio degli economisti bolognesi basta recarsi nelle sale da gioco di Mesagne per vedere la tipologia dei giocatori e la frequenza delle giocate. Dati, purtroppo, allarmanti che tendono ad aumentare nei prossimi anni. Per questi motivi gli esperti di Casa Zaccheo cercano di alzare un argine verso queste dipendenze. “Ogni giorno presso il nostro centro di ascolto arriva gente che manifesta le proprie debolezze e i propri bisogni, fragilità importanti come la ludopatia, l’alcolopatie e il bisogno di abitazione”, confida don Pietro Depunzio, responsabile di Casa Zaccheo. “Nella nostra Mesagne tutto sembra tranquillo, giocoso, una città piena di luci e che fa festa – continua il sacerdote -, ma c’è sempre la realtà fatta di presenza nella nostra comunità locale di una compagine importante di povertà che non emerge. Noi a Casa Zaccheo accogliamo questi nostri fratelli, con le loro fragilità. Soprattutto in questo periodo fanno ricorso a noi persone sole che a causa delle loro dipendenze o del loro status hanno interrotto i legami amicali e parentali”.

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