Piscina abusiva, cantiere sequestrato

Settembre 24, 2024 102

Piscina abusiva, cantiere sequestrato. Ancora un episodio di utilizzo abusivo del territorio rurale di Ceglie Messapica, in gran parte sottoposto a vincolo paesaggistico secondo il piano regionale (PPTR) di applicazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo n. 42/2004, cosiddetto “Codice Urbani”).

     Dietro una formale ristrutturazione di un preesistente fabbricato rurale, in contrada “Coccia Coccia”, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Ceglie Messapica hanno accertato che nel cantiere era stata avviata un’ opera di sbancamento della roccia, prodromico alla costruzione ed installazione di una piscina, presumibilmente a servizio del fabbricato adiacente, per finalità residenziali-ricreative.

       I lavori per la costruzione della piscina sono risultati abusivi, e così i Militari hanno proceduto al sequestro di tutta l’ area di cantiere, comprensiva di una superficie di 500 metri quadri utilizzata come deposito incontrollato dei rifiuti prodotti con l’ attività edilizia.

       Il proprietario del fondo rustico interessato dai lavori è stato deferito dai Carabinieri Forestali, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Brindisi. Gli sono stati contestati i reati di cui all’ art. 181 del citato “Codice Urbani” e art. 44, lett. 1, comma c), del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380/2001 (“Testo Unico dell’ Edilizia e Urbanistica”) per l’ intervento edilizio non autorizzato in area vincolata, ed all’ art. 256, comma 1, lett. a) (“Testo Unico Ambientale”) per gestione illecita di rifiuti.

        Sono tuttora in corso indagini per accertare eventuali ulteriori responsabilità a carico di altri soggetti.

        Si evidenzia che, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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